Commercianti contro l’outlet

«L’outlet di Locate? Un cannibale per l’intero Sudmilano». I big dell’Unione del commercio scendono in campo contro la cittadella dello shopping a ridosso del Melegnanese. Alla tavola rotonda organizzata lunedì sera ad Opera dall’associazione commercianti di Melegnano guidata dal presidente Guido Scotti e dal segretario Carlo Sierra, infatti, hanno preso parte il vicepresidente dell’Unione del commercio milanese Renato Borghi, il segretario Gianroberto Costa e il presidente provinciale Carlo Alberto Panigo.

A fare gli onori di casa è stato il sindaco di Opera Ettore Fusco, da sempre contrario al colosso commerciale, mentre seduti in platea c’erano un centinaio di negozianti preoccupati per il rischio outlet. Timori pienamente condivisi dai vertici dell’Unione, che l’hanno paragonato ad una sorta di cannibale.

«L’impatto sul Sudmilano sarebbe devastante - hanno tagliato corto Scotti e Sierra con il vicepresidente Gianni Ghianda -. Da un punto di vista commerciale, infatti, l’outlet avrebbe effetti deleteri per l’area compresa tra Melegnano, San Giuliano e San Donato. Secondo una ricerca del nostro centro studi, del resto, il saldo tra aperture e chiusure dei piccoli negozi sarebbe fortemente negativo. Il che porterebbe ad un considerevole incremento del livello di disoccupazione. La verità è che, soprattutto dopo la realizzazione dei grandi centri commerciali di San Giuliano, il Sudmilano è già saturo da questo punto di vista. Senza contare che i piccoli negozi di vicinato sparsi nelle varie zone delle nostre città sono presidi fondamentali in termini di sicurezza e vivibilità. Per non parlare dell’aspetto paesaggistico e di quello viabilistico, che sarebbero completamente stravolti».

Concetti ribaditi da Costa e Borghi, che tra l’altro è presidente nazionale di Federmoda.

«Le regole ci sono e vanno rispettate - ha incalzato Borghi -. Strutture di questo tipo non sono outlet ma centri commerciali a tutti gli effetti, che dunque devono essere assoggettati alla normativa in materia».

Non dissimile il pensiero del presidente Panigo. «Tra qualche anno, un po’ come avvenuto per le grandi industrie, ci ritroveremo a dover rivitalizzare le aree dismesse dei centri commerciali, il cui periodo d’oro è ormai giunto ai titoli di coda - ha detto -. Ecco perché l’outlet di Locate è arrivato fuori tempo massimo».

Lo scorso giugno, dopo i rigidi paletti imposti dalla Regione, il progetto è stato ritirato.

«Ma il nostro timore è che a breve possa essere ripresentato - hanno messo in guardia Scotti, Sierra e Ghianda -. Sono troppi gli interessi che ruotano attorno ad una struttura grande 40mila metri quadrati. Ecco perchè ad ottobre organizzeremo una seconda tavola rotonda per ribadire un secco no al maxi-intervento».

© RIPRODUZIONE RISERVATA