Cerro, il Parco “stoppa” il cimitero

Secondo l’ente agricolo emanazione della Provincia,

il raddoppio annunciato dal Comune «impatta con

il biocorridoio del Lambro» e non è «giustificato»

Perplessità del Parco agricolo Sud Milano sull’ampliamento del cimitero di Cerro al Lambro: «L’opera impatta col biocorridoio del fiume Lambro e deve essere meglio giustificata alla luce della popolazione residente attuale».

Con queste ragioni il direttivo dell’ente emanazione della Provincia di Milano, nella seduta del 24 luglio, ha momentaneamente sospeso il parere di compatibilità dell’importante opera pubblica comunale messa in carreggiata con un project financing, cioè affidando la costruzione e la gestione ad un’impresa specializzata.

Un ampliamento significativo, quello del camposanto locale, che porterebbe nel complesso a più di 700 nuove sepolture fra loculi ossario, urne cinerarie, tombe a terra e cappelle familiari, fra cui 95 loculi, 38 cellette e quattro cappelle solo col primo lotto in via di progettazione esecutiva.

Il problema è che per fare tutto questo bisogna stralciare al Parco una superficie a coltivo collocata esattamente a nord del cimitero attuale.

La nuova struttura edificata verrebbe a “strozzare” il corridoio naturale fra via Mirandola- piazza Caduti di Nassiriya e l’ansa del fiume Lambro che in questo punto si avvicina molto all’abitato.

In pratica, si prefigura un raddoppio del cimitero civico attuale, con un nuovo campo riquadrato in quattro settori e attraversato da vialetti pedonali. Il terreno a nord di via Mirandola, secondo la relazione predisposta dal Parco agricolo, ricade in una fascia definita «di collegamento città - campagna, di connessione delle aree esterne con i sistemi a verde metropolitano e di equilibrio ecologico dell’area metropolitana».

Per queste ragioni il consiglio direttivo, riporta la delibera del 24 luglio, «disattende la relazione istruttoria sulla compatibilità dell’intervento, in quanto non risulta sufficientemente approfondito il dimensionamento né viene dimostrata l’effettiva esigenza di ampliamento del cimitero esistente».

Quest’ultima motivazione implica il fatto che Cerro al Lambro e la frazione Riozzo, con circa 5100 residenti complessivi attuali, devono motivare meglio l’esigenza di un’estensione cimiteriale che equivale al quasi raddoppio.

Il parere di compatibilità è quindi rimandato a dopo le vacanze estive, sulla scorta di nuova documentazione. È anche aperta, teoricamente, la via dell’opposizione al parere tramite ricorso al Tar: i vari soggetti, fra cui l’amministrazione comunale di Cerro, possono a questo punto impugnare la delibera entro il prossimo 24 settembre.

Emanuele Dolcini

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