![](https://storage.ilcittadino.it/media/photologue/2011/12/27/photos/cache/_01f8-07ecd42a8970-edff7027ca1f-1000_v3_large_libera.jpg)
Nell’agosto del 2008, durante un controllo nel “suk” della metropolitana di San Donato, era stata trovata mentre vendeva musicassette senza marchio Siae: era stata citata a giudizio e i duemila “pezzi” che aveva con sé erano stati distrutti. Il tutto prima di verificare che cosa realmente contenessero quelle cassetta. Ora la donna, una equadoriana di 41 anni, è stata assolta. La merce che vendeva e che le era stata sequestrata riproduceva infatti la registrazione di canti e preghiere islamiche tratte dal Corano, non sottoposte al diritto d’autore. La verità è stata appurata tre anni dopo facendo tradurre i testi da un campione delle cassette, “salvato” dalla distruzione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA