Carpiano: sbalzato dallo scooter e poi schiacciato, c’è la seconda condanna

Due anni e quattro mesi a un autotrasportatore pavese «ma non credo proprio di averlo ucciso io»

Un manutentore di 49 anni che dopo il turno di notte rientrava a casa a San Genesio e Uniti (Pavia) alle 4.30 del mattino del 9 dicembre del 2019, in sella a uno scooter nella nebbia, aveva prima urtato con violenza la Mercedes di un 75enne di San Colombano che stava facendo inversione sulla provinciale Binasca, in corrispondenza di un’immissione laterale, poi era ricaduto sulla corsia opposta ed era morto schiacciato da uno o forse più veicoli. Per la tragedia di Carpiano che costò la vita a Stefano Rossi, che lasciò moglie e due figli, il pensionato banino aveva già avuto una pena sospesa per rito abbreviato. Ora il conducente del furgone che si era fermato dopo aver colpito qualcosa sulla strada, un 47enne di Torre d’Arese (Pavia) è stato a sua volta condannato dal tribunale di Lodi per cooperazione in omicidio colposo, ma a una pena che non può essere sospesa, due anni e 4 mesi. Sulle ruote del suo autocarro c’era il Dna del motociclista ma l’uomo resta convinto di non averlo ucciso lui, e medita l’appello.

Leggi la notizia completa sul Cittadino in edicola oggi 23 maggio e in digitale

© RIPRODUZIONE RISERVATA