Caos posta, il caso di Peschiera in Parlamento

La corrispondenza sepolta dentro i cassoni del Centro di smistamento di Peschiera Borromeo e in attesa di essere recapitata diventa oggetto di un’interrogazione parlamentare. Risultano in giacenza 5mila tonnellate di posta, destinata al Sudmilano, ma anche ai comuni della provincia di Lodi e del Cremasco. Ecco allora che il deputato cremasco Franco Bordo (Sinistra Italiana) ha chiesto risposte in aula al ministro per lo Sviluppo Economico. «Tale disservizio si è acutizzato con la riorganizzazione messa in atto da parte di Poste Italiane, che prevede anche la consegna della posta a giorni alterni, corrispondenza che finisce per accumularsi nei centri di smistamento». Una riorganizzazione che sta interessando via via tutte le province. «Il 15 dicembre 2015, il ministero per lo Sviluppo Economico ha sottoscritto con Poste Italiane il Contratto di Programma 2015-2019 che regola l’erogazione del servizio universale postale da parte di Poste – sottolinea l’onorevole Bordo -. È del tutto evidente che le situazioni sopra descritte non risultano in linea con quanto previsto dalle norme legislative in essere e dallo stesso Contratto di Programma». Da qui le domande sottoposte all’attenzione del ministro, a cui si chiedono le iniziative che intende intraprendere affinché la posta in giacenza venga al più presto smistata e distribuita. E soprattutto come intende muoversi per il problema della consegna a giorni alterni. Quindi, la domanda la conclusiva, quasi una presa di posizione del deputato: «Il governo non ritiene che tale situazione stia producendo una violazione dell’accordo stesso, stipulato tra il ministero dello Sviluppo Economico e Poste Italiane?».

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