Bandito solitario rapina la San Paolo

«Ho una pistola»: potrebbe essere bastata questa frase, a un rapinatore descritto come un uomo forse di nemmeno trent’anni, per farsi consegnare martedì mattina il contante disponibile agli sportelli della banca Intesa Sanpaolo di via De Gasperi a San Zenone, che di fatto si affaccia su una delle piazze più animate del paese. La rapina, di cui pochi in zona sembrano essersi accorti, si è verificata attorno alle 11.30. Il bandito aveva il volto parzialmente coperto e i carabinieri stanno cercando di chiarire se fosse davvero armato o se invece abbia puntato solo sulla paura e l’effetto sorpresa, prendendo subito di mira il vice direttore.

Subito dopo essersi fatto consegnare i contanti, il rapinatore si è allontanato di corsa, e le indagini stanno cercando di chiarire se avesse un complice o se si sia trattato invece di un “cane sciolto” che pensava a un colpo relativamente semplice. In realtà sulla piazzetta si affacciano non solo gli obiettivi della banca presa di mira, ma anche quelle di un istituto di credito situato proprio di fronte, e il paese è dotato anche di una rete pubblica di telecamere. I fotogrammi sono attualmente al vaglio degli investigatori, anche per ricostruire movimenti sospetti. Gli inquirenti preferiscono mantenere il più stretto riserbo sui particolari della rapina, anche se sembra che in banca al momento non ci fossero clienti e che i bancari non abbiano avuto bisogno di soccorsi medici.

L'ultima rapina in banca a San Zenone al Lambro risale all’inizio di agosto, quando si ritiene che a colpire fossero stati tre palermitani arrestati poche ore dopo in provincia di Reggio Emilia grazie a una manovra a tenaglia dei carabinieri di Pesaro e di San Donato Milanese. Allora ad agire era stata una banda sospettata di aver colpito anche a Lodi Vecchio, oltre che nelle Marche, e proprio i colpi nella zona di Pesaro avevano messo l’Arma sulle tracce dei tre, i quali, non appena avevano lasciato la Sicilia per soggiornare nel Sudmilano, erano stati messi sotto controllo. Il “copione” delle rapine attribuite ai tre e ai loro complici prevedeva di tenere in ostaggio personale e clienti degli istituti di credito per attendere l’apertura delle cassaforti a tempo, e il bottino del colpo di San Zenone, 90mila euro, era stato interamente recuperato. In questo ultimo caso invece il rapinatore ha puntato sulla velocità.

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