Autovelox di Mediglia, decine di multe notificate dopo alcuni anni

Sanzioni impugnate da un imprenditore di Paullo, ma la Città Metropolitana chiarisce: «Apparecchio regolare»

Prima un “pacchetto” da circa 1.500 euro di sanzioni per eccesso di velocità, che ha deciso di pagare, poi un’altra notifica per un totale di quasi 4.500 euro di multe, sempre per eccesso di velocità e sempre frutto di rilevazioni dell’autovelox di Vigliano di Mediglia, che questa volta è stato impugnato davanti al giudice di pace di Milano. È il caso che rende noto un imprenditore di Paullo, R.B., che tra le motivazioni del suo ricorso intende allegare anche la sentenza del giudice di pace di Lodi Rosabianca Succi che ha annullato una sanzione, a un altro automobilista, perchè la polizia locale della Città Metropolitana di Milano non ha fornito prova dell’omologazione dell’apparecchiatura sulla Paullese.

La Città Metropolitana, a fronte di quel singolo caso, relativo a una multa del 29 settembre scorso, ha replicato: «Nelle motivazioni del Giudice di pace di Lodi si disquisisce sulla differenza concettuale fra “approvazione” e “omologazione”, mentre lo stesso ministero dell’Interno, con circolare 9 del 22 marzo 2007 afferma che “circa la asserita differenza tra approvazione e omologazione, essa non sussiste; infatti nell’art.192 del regolamento di esecuzione del nuovo Codice della strada i due termini sono usati come sinonimi. Lo stesso ministero parla di “omologazione” in pratica quando siamo di fronte a prototipi di impianti unici e nuovi, e ci conforta il recentissimo pronunciamento della Direzione generale del ministero delle Infrastrutture e Trasposti dell’11 novembre 2020: “i decreti di approvazione dei diversi sistemi di regolazione e controllo della circolazione e dei sistemi di misurazione della velocità, sono tecnicamente validi ed efficaci ai fini dell’accertamento del superamento del limite di velocità e della contestazione della relativa infrazione». Secondo il consulente tecnico Giorgio Marcon invece «l’omologazione compete al ministero dello Sviluppo economico», e le sue tesi sono state alla base dell’annullamento della multa da parte del giudice di Lodi, come di altri giudici di pace.

«Io non sono mai stato un irreperibile, e se la prima multa mi fosse arrivata entro i 90 giorni di legge avrei evitato da allora in poi di andare in quel tratto di Paullese a qualche chilometro in più rispetto ai 90 del limite, contando sulla tolleranza. Come però vedo fare a tanti, che pure mi sorpassano. Secondo me la società esterna che deve fare le notifiche ha perso del tempo: chiedo che venga fatta giustizia».n

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