Autostrada, quattro corsie in più in arrivo con l’anno nuovo

L’opera è tra le 133 considerate strategiche dal Decreto ministeriale dello scorso maggio

Otto corsie sull’A1, potrebbe pensarci l’anno prossimo il decreto Italia Veloce, di cui tanto si parlava a maggio, finita la prima ondata Covid. Sempre che le 133 opere prioritarie, fra cui quella da duecento milioni dalla barriera di Lodi a quella di Melegnano, muovano davvero i passi dalla carta al terreno appena i tempi saranno propizi. La spinta nel 2020 c’è stata, almeno dal punto di vista istituzionale, con il piano investimenti che sei mesi fa individuava più di cento infrastrutture ferroviarie, stradali, autostradali e idriche nelle quali investire prioritariamente per un grande progetto di ammodernamento del Paese.

Peraltro nel polso dei politici locali questa spinta si è comunque avvertita poco. I comuni interessati dall’affiancamento di una quarta corsia per senso di marcia alle tre esistenti sono Borgo San Giovanni, Lodi Vecchio e Tavazzano con Villavesco in provincia di Lodi; San Zenone al Lambro, Cerro e Melegnano in Città metropolitana di Milano. In totale 16,5 chilometri di tronco di A1, in modo da facilitare il movimento di merci e pendolari in una tratta particolarmente sensibile della rete lombarda, i trenta chilometri circa che vanno dalle tangenziali interne milanesi alla barriera di Lodi. In base ai dettagli ormai definitivi ed esecutivi del piano dell’opera, il tratto superiore della Milano-Napoli, da Melegnano alla diramazione delle tangenziali A50 e A51, la ovest e la est milanesi, non è considerato soggetto ad ampliamento in quanto ritenuto di portata sufficiente per lo scorrimento dell’attuale traffico di veicoli.

Alcune opere compensative di interesse locale risultano ampiamente concertate con i municipi e gli amministratori della zona. Tutto è pronto, ma manca il segno tangibile che qualcosa stia iniziando. È perentorio il sindaco Marco Sassi nel tracciare lo stato di avanzamento del cantiere nell’intero 2020, anno sia pure contrassegnato da aspetti eccezionali: «Ciò che è accaduto negli ultimi dodici mesi è stato un decreto ministeriale, il Piano rilancio o Italia Veloce, di cui abbiamo appreso dai media», ecco la fotografia scattata dall’ufficio di Marco Sassi.

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