Ancora tensione alla Gls di Cerro

Sale la tensione alla Gls di Cerro, i lavoratori tornano alla carica. E stavolta bloccano i tir all’ingresso del colosso della logistica. Nella tarda serata di ieri, infatti, almeno cento operai si sono piazzati all’ingresso dell’azienda nella zona industriale di Cerro. Quasi tutti immigrati, molti di loro lavorano alla Gls di Piacenza, dove nelle scorse settimane era scoppiata la protesta, ma diversi sono occupati anche nella sede cerrese della logistica. A guidarli c’era Fulvio Di Giorgio, coordinatore del sindacato intercategoriale Cobas, organismo che sin da subito è sceso in campo al fianco dei lavoratori. «Attraverso una condotta antisindacale e illegale - hanno attaccato i facchini in arrivo da Piacenza - l’azienda continua a dirottare le merci sui magazzini di Cerro e Bologna, non mettendoci quindi in condizioni di svolgere il nostro lavoro». Ma ieri sera anche i lavoratori di Cerro non hanno mancato di alzare la voce. «La cooperativa presso cui siamo occupati non ci paga parte delle ore lavorate - hanno incalzato -. E non ci vengono neppure versati i giusti contributi». E così dalle 22, piazzandosi proprio davanti ai cancelli della logistica, i lavoratori hanno bloccato l’ingresso alla Gls di decine di camion. Un po’ come era avvenuto nella serata di giovedì, quando i facchini avevano tentato un’azione simile. Stavolta, però, i manifestanti erano molto più numerosi. E così, con tanto di striscioni ad hoc, hanno manifestato tutta la loro rabbia per una condizione che considerano intollerabile. «Perché - hanno ribadito in conclusione - vogliamo il rispetto dei nostri diritti». Alcuni di loro si sono addirittura sdraiati all’ingresso della Gls, mentre attorno alle 22.30 erano una decina i camion incolonnati davanti al colosso della logistica. A quel punto sul posto si sono precipitate le forze dell’ordine, che hanno tentato di riportare la situazione alla calma. «Ma noi rimarremo qui sino a domani mattina - hanno minacciato i lavoratori -. Perchè così non si può andare avanti». Davanti ai cancelli della Gls, insomma, la lunga notte era appena iniziata.

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