All’Asst Melegnano-Martesana decolla il progetto degli infermieri a domicilio

L’esperienza è ancora fase sperimentale, «ma diventerà sempre più concreta»

Un progetto «forte e ambizioso», come non esita a definirlo Enrico Ballerini, direttore del Dipartimento Aziendale delle Professioni Sanitarie e Sociali dell’Asst Melegnano Martesana, capace di trasformare la figura dell’infermiere professionale, tradizionalmente legato quasi indissolubilmente alle corsie d’ospedale, in “garante” di salute e benessere sul territorio.

È l’esperienza, ancora in fase sperimentale ma destinata a diventare, secondo i progetti di Ballerini e del suo gruppo di lavoro, realtà sempre più concreta e radicata, dell’Ambulatorio IfeC – Infermieristica di Famiglia e di Comunità, figure che, spiega Ballerini, «sono presenti sul territorio per garantire la continuità della presa in carico dei pazienti dimessi dalle strutture ospedaliere». Infermieri che non svestono i camici ma anzi li portano all’esterno, e che hanno il compito di trasformarsi in punto di riferimento per prestazioni socio-sanitarie in grado di garantire continuità assistenziale e coordinamento tra medici di famiglia e ospedalieri. Figure in gran parte nuove, specializzate e formate anche in ambiti non strettamente infermieristici, gli “infermieri di famiglia”, spiega Ballerini, «rappresentano l’ambizioso obiettivo di una apertura sempre più ampia ai bisogni del territorio. L’intento è quello di aumentare sempre più la copertura assistenziale dopo le dimissioni ospedaliere, in modo tale che il paziente non venga mai abbandonato, ma costantemente seguito nel percorso di cura e guarigione».

Il progetto, che ha già in essere tre “stazioni” sperimentali, ambulatori sul territorio cui ci si può rivolgere per prestazioni in loco o per visite domiciliari – attive a San Giuliano, Binasco e Trezzo sull’Adda – e un ambulatorio infermieristico aperto 6 giorni su 7, a Vaprio d’Adda, ha come obiettivo dichiarato quello di «garantire continuità, e di mettere in condizione i pazienti di essere seguiti in tutti gli aspetti socio-sanitari». L’apertura al territorio non si ferma però alla istituzione degli ambulatori IfeC, ma è in fase di definizione anche un ulteriore “step” che prevede l’avvio di quattro percorsi sanitari, con personale formato e dedicato, destinati a garantire, anche in questo caso non in ambiente ospedaliero ma sul territorio, presa in carico di pazienti diabetici, con scompensi respiratori o cardiaci, e oncologici. L’obiettivo è «creare un corpus di competenze con infermieri di famiglia in grado di intervenire in ogni possibile situazione».

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