Addio ai carabinieri, a Paullo un coro di no: «La caserma deve restare»

La protesta dei residenti: «È un’assurdità, come faremo a fare una denuncia?»

Che la caserma dei carabinieri potesse trasferirsi e lasciare Paullo era chiaro ormai da anni. Eppure è come se nessuno ci credesse davvero e davanti all’annuncio ufficiale della conclusione nel 2021 dei lavori per la nuova stazione dell’Arma a Tribiano, ancora oggi i cittadini paullesi hanno reagito aggrappandosi alla speranza che si tratti solo di una “fake news” come va tanto di moda dire oggi.

«Ma è vero? I carabinieri non saranno più a Paullo?» domanda Antonio Natali insieme a un gruppo di amici in via Verdi. Tra la gente c’è stupore, perché a nulla sono valse le raccolte di firme, le audizioni in prefettura, le interpellanze parlamentari e le varie iniziative che si sono susseguite per bloccare lo spostamento della caserma fuori dalla città sudmilanese.

Sono soprattutto i più anziani, la memoria storica di Paullo, a esprimere le maggiori preoccupazioni per un cambiamento non accettato e tanto meno digerito. «A me sembra un’assurdità - dice Silvana Bignami -: continuiamo a perdere servizi qui a Paullo. Via anche i carabinieri chi ha una certa età come farà? Se bisogna andare a fare denuncia, chi ti porta?». Per Roberto Marni «la stazione locale deve rimanere dov’è» e se ne serve un’altra «va realizzata a Paullo, non da altre parti». Con lui sono d’accorso Luigi Bezza e Luigi Suardi, «perché i carabinieri rappresentano un punto di riferimento e, da quello che si è sentito, la nuova sede sarebbe dislocata all’ex municipio di Tribiano, su una strada lontana dall’abitato, lontana da tutto e da tutti: la struttura più vicina è il cimitero, figuriamoci».

Parole di paullesi doc, magari intrise di un pizzico di campanilismo, comunque condivise anche da Vasco Tommaso che viene dal Sud: «Io non sono di Paullo, mi sono trasferito qui, non sono disposto ad accettare una scelta, che è quella del trasferimento della caserma, che fa male non solo a questa città ma a tutto il territorio».

Il clima è quello di scontento generale, immaginabile forse tra le persone dai i cinquant’anni in su, ma che investe un po’ a sorpresa anche i più giovani, come Mattia Agnelli, che a spasso con il proprio cane si ferma a commentare. «Trovo che sia sbagliato perdere i carabinieri dal centro principale - afferma -. Bisognava fare il possibile per evitare quello che alla fine, purtroppo, sta succedendo. Se la caserma attuale a Paullo non era adeguata, andava sistemata o realizzata una struttura idonea. A Paullo non è stato fatto nulla di tutto questo e invece sarà fatto a Tribiano. È un peccato».

In realtà, addirittura due comitati si erano mobilitati per trovate una soluzione e rimandare il trasloco: uno formato dai Cittadini di Paullo ha chiesto audizione in prefettura, un altro per la permanenza della caserma a Paullo ha consegnato 726 firme ai Ministeri dell’Interno e della Difesa. «Quello che poteva essere fatto, noi lo abbiamo tentato - dichiara Giuliano Spinelli, tra i promotori nel 2018 del comitato per la permanenza della caserma a Paullo -. In estrema sintesi, alla nostra istanza presentata all’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini ci è stato risposto che la caserma doveva trasferirsi. Le ragioni non le abbiamo capite ancora oggi».

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