Abusi su una tredicenne nel Sudmilano: un muratore condannato a 7 anni e mezzo di carcere

Dall’amicizia con la madre agli incontri segreti con la figlioletta che solo da maggiorenne ha poi trovato la forza di raccontare

La Cassazione ha reso definitiva la pronuncia di colpevolezza di oltre due anni fa del tribunale di Lodi, confermando la condanna a sette anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale “su persona minore di anni 14” di un bergamasco oggi 44enne, che lavora come muratore, accusato di aver indotto a compiere atti sessuali la figlioletta, allora tredicenne, della madre separata con la quale aveva intrecciato una relazione. La bambina sarebbe stata avvicinata dall’uomo, in cui vedeva un sostituto della figura paterna ormai lontana, con il pretesto di aiutarla a fare i compiti, e secondo l’accusa, in un’escalation di pressioni psicologiche, si sarebbe alla fine trovata costretta a indossare un guinzaglio e anche schiaffeggiata se provava a ribellarsi. All’epoca dei fatti la vittima abitava nel Sudmilano.

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