A Peschiera il covo della “banda del buco”. IL VIDEO

Sei arresti della Questura di Milano: prima avrebbero programmato un maxi furto a San Giuliano poi, ieri, il colpo sventato da 300mila euro alla Bcc Milano di Melzo

Ieri la Polizia di Stato di Milano ha arrestato in flagranza di reato sei rapinatori italiani, tra i 32 e i 61 anni di età, intenzionati a realizzare una rapina con la tecnica del buco in una banca in via Martiri della Libertà a Melzo (MI).

Banche, in manette la banda del buco. Le altre notizie del giorno www.ilcittadino.it. Video di Lorenzo Rinaldi

I poliziotti della Sezione reati contro il patrimonio della Squadra mobile, nelle prime ore di lunedì 11 marzo, hanno impedito che il gruppo di rapinatori provenienti da Palermo realizzasse un colpo che avrebbe potuto fruttare loro circa 300mila euro. Gli agenti avevano appreso che una batteria di rapinatori palermitani si sarebbe recata a Milano per realizzare una rapina in banca e avrebbe trovato appoggio presso un “basista”. I successivi accertamenti avevano portato a ritenere che uno degli obiettivi fosse proprio la filiale di Melzo (MI) della Banca del Credito Cooperativo di Milano. Il servizio di appostamento eseguito sin dalle prime ore del mattino dai poliziotti della Squadra mobile ha consentito non solo di arrestare in flagranza gli autori della tentata rapina ma, anche, di ricostruire in modo puntuale l’azione delittuosa.

Quattro degli indagati hanno fatto accesso tramite il piano interrato dell’edificio della banca, dove si trovano parcheggi usati anche dai dipendenti dell’istituto di credito, hanno forzato una delle porte antipanico e, da lì, sono risaliti fino al piano terra dove si trova l’ingresso principale della banca. Nelle immediate vicinanze vi è una intercapedine delimitata da una porta: da qui hanno proceduto, utilizzando con perizia diversi strumenti di ferramenta, a effettuare una foratura del muro che li avrebbe dovuti condurre, nei loro piano, all’interno dell’istituto bancario. Si ritiene che avessero programmato di attendere che qualcuno dei dipendenti arrivasse per poi sfondare definitivamente il tramezzo e accedere agli uffici senza rischiare di far scattare l’allarme. Come testimoniato dalle fascette in plastica trovate in loro possesso, avrebbero poi proceduto a immobilizzare i dipendenti per attendere, in tutta calma, l’apertura delle casse temporizzate.

Il piano, semplice e collaudato, è stato disturbato, tuttavia, dall’arrivo di una donna addetta alle pulizie dell’edificio che si è recata verso l’intercapedine ove è presente il pulsante di sblocco delle porte esterne e, una volta aperta la porta, si è trovata davanti a quattro uomini con il volto coperto. Stupiti da questo imprevisto, compreso che non potevano immobilizzare la donna nell’androne, visibile dalla strada, i rapinatori sono immediatamente fuggiti minacciando la donna di non chiamare nessuno. Ad attenderli fuori, però, c’erano i poliziotti della Mobile che hanno bloccato anche il loro autista che li stava attendendo a bordo di una autovettura rubata e con targa clonata. Poco più in là, ai confini del comune di Melzo, vi era ad attenderli il basista che, per quanto ricostruito dalla Polizia di Stato, avrebbe dovuto fare da staffetta all’auto dei rapinatori. Anch’egli è stato fermato dagli agenti poco dopo l’arresto dei suoi complici. Si sospetta che lo stesso gruppo avesse tentato un colpo simile anche a San Giuliano Milanese. Alcuni appartenenti al gruppo si appoggiavano a un appartamento di Peschiera Borromeo.

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