
Inizio settimana con nuova chiusura per l’A1 Milano-Napoli fra Lodi e Melegnano. Cadrà fra martedì 9 e mercoledì 10 dicembre con le modalità già sperimentate dalla primavera in avanti: dalle 22 di martedì 9 (chiusura dei 16,5 km fra i due caselli) alle 6 di mercoledì 10 (riapertura al traffico). Il blocco dell’A1, come nei mesi scorsi, cade in giorno infrasettimanale ed è completamente collegato alla «risoluzione di interferenze» fra la Tangenziale esterna milanese e le infrastrutture della Milano-Napoli. Stavolta i mezzi di cantiere Tem-Lambroscarl devono abbattere quel che resta del cosiddetto «viadotto Bascapé» - un osso duro - cioé il cavalcavia che supera l’A1 all’uscita di Riozzo e confluisce in via per Trognano, la prima frazione che si incontra oltre il confine pavese. Contemporaneamente, durante le ore notturne, dovranno essere effettuate ulteriori saldature e cuciture con i pilastri portanti del nuovo ponte Bascapé, il cavalcavia di concezione moderna che affianca il vecchio viadotto; o meglio quel che ne resta. Dal lotto lavori di martedì e mercoledì prossimo resteranno esclusi interventi di abbattimento del ponte provvisorio di collegamento Riozzo-Bascapé - il prolungamento di via Monte Nero - dato che finché non entra in servizio il nuovo, per muoversi in senso est-ovest deve rimanere attivo il collegamento realizzato sfruttando appunto la proiezione “campestre” di via Monte Nero. Allo stesso modo non rientra nel teatro di operazioni del blocco imminente la demolizione del cavalcavia della provinciale 165 Melegnano-Landriano, che risulterà non percorribile almeno fino alla data del 21 dicembre, comunicata quando sono calate le transenne sulla Melegnano-Landriano. Dunque, il quadro è quello di una situazione in cui la marcia della Tem verso un rush finale al quale mancano sei mesi e un pugno di giorni (maggio 2015) prevederà per forza almeno un paio di altri stop con ruspe e gru in azione. Il provvedimento di sospensione del traffico di martedì-mercoledì prossimo è in qualche misura un’azione di finitura. Il vecchio viadotto Bascapé infatti è duro a morire: per tirarlo giù ci sono volute tre notti con l’A1 sgomberata dalle auto. E fior di colpi di maglio e fusibile. Ma un pilastro centrale è ancora in piedi e resta l’ultimo baluardo da rottamare. Nello stesso tempo anche il ponte nuovo non è ancora effettivamente strutturato per entrare in azione, e quindi esige ulteriori operazioni di consolidamento e saldatura.
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