VIDEO Calcio, la verità di Luce sul Fanfulla: «Volevamo investire, ci è stato impedito»

L’ex direttore generale interviene per fare chiarezza sul suo allontanamento, contesta il presidente Barbati e rilancia: «Adesso però vogliamo andare fino in fondo»

L’ex direttore generale del Fanfulla, Andrea Luce, accompagnato dal suo legale, l’avvocato Pierantonio Rossetti, fa chiarezza sulla revoca del suo mandato e sulla questione societaria con una lunga conferenza stampa che si è tenuta oggi pomeriggio alla sala “Granata” della biblioteca di Lodi.

Parole che hanno lasciato pochi dubbi sulla volontà della famiglia Luce di voler continuare il proprio impegno con il Fanfulla: «Dopo giorni di silenzio ho voluto chiarire alcune cose relative al mio allontanamento – ha esordito Andrea Luce – perché da quello che è stato comunicato sembra che io abbia agito in malafede e scorrettamente. Mi chiedo in che modo? Io ho sempre dimostrato in tutte le mie dichiarazioni di aver agito in accordo e sinergia con la società e ho dedicato tutte le mie energie al Fanfulla, che infatti sta ottenendo un risultato storico. Anche grazie all’intervento della mia famiglia che ha investito molto in un momento difficile a livello generale».

Poi l’affondo sul presidente bianconero: «E qual è stata la risposta del presidente Barbati? Ci ha relegati a semplici tappabuchi, tra l’altro non chiarendo mai quale fosse la reale situazione debitoria del Fanfulla, che abbiamo scoperto essere molto maggiore di quello che ci è stato detto, dopo che per mesi e mesi siamo andati avanti a chiedere la documentazione e i bilanci».
In ogni caso Andrea Luce rilancia: «La mia famiglia era disposta a investire oltre un milione di euro nel Fanfulla, per non limitarsi alla Serie D, così come sottoscritto nel contratto dello scorso maggio, ma non ci è stato permesso».

E la parola fine non può essere ancora messa: «Adesso però vogliamo andare fino in fondo».

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