TRIATHLON Ghezzi e Tarenzi a Copenaghen: in coppia l’ironman è meno duro

Il guardamigliese e la castiglionese approdano alle “sfide della fatica” dal calcio e dal nuoto

Due cuori...e tre sport. L’ironman è considerata una delle frontiere delle specialità di fatica: versione “estrema” del triathlon, ha pochi eguali nel mondo delle competizioni di resistenza, combinando 3,86 km di nuoto, l’equivalente di una tappa di media lunghezza di un grande giro del ciclismo (180 km) e l’esatta distanza di una maratona (42,195 km) nella corsa a piedi. Andrea Ghezzi ed Erica Tarenzi, lui di Guardamiglio e lei di Castiglione d’Adda (anche se ora per ragioni di lavoro vivono nel Modenese), hanno deciso di vivere quest’avventura...in coppia: i due fidanzati, 28 anni compiuti per lei e da compiere per lui, hanno affrontato l’esordio sulla distanza nella prova del circuito internazionale andata in scena a Copenaghen.

Nella capitale danese, dopo una frazione di nuoto in mare con transizione in spiaggia per salire in sella alla bicicletta per 180 km senza asperità chiudendo infine con una maratona per le vie cittadine, Ghezzi termina in 304esima posizione assoluta (76esimo nella fascia d’età 25-29 anni) in 10 ore 12’29”, mentre Tarenzi si piazza 110ª nella classifica generale femminile entrando nelle prime 30 (28esima) della propria fascia d’età in 11 ore 33’30”. Un’esperienza di fatica “estrema” che rappresenta un punto di incontro per due vite sportive (ma anche professionali) molto diverse: lei (linguista computazionale per una società nell’ambito dell’intelligenza artificiale) arriva dal nuoto e dall’agonismo con i colori della Sky Line Casale, lui (medico specializzando in neurologia) ha giocato a calcio tra San Rocco e Guardamiglio per poi darsi alla corsa (1h23’41” sulla mezza maratona e 3h03’27” in maratona).

«È stata Erica la prima ad abbracciare il triathlon - spiega Andrea sorridendo -: ha iniziato affrontando le prove sprint e olimpiche e prima di Copenaghen aveva già affrontato un ironman 70.3. Ma appena lei si è dedicata al multisport sapevo che ci sarei “cascato” anch’io».
La coppia, tesserata in entrambi i casi per la modenese Asd 3’30” di Formigine, a Copenaghen ha vissuto il primo viaggio all’estero per ragioni sportive: «È stata una bella esperienza - il pensiero di Ghezzi -, non abbiamo ancora programmato o ipotizzato nulla... ma ne affronteremo certamente altri». Perché l’ironman, in due, è forse un pizzico meno faticoso.

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