Sollier, amarcord Bano

Otto anni sui colli nella tranquillità di San Colombano non si dimenticano facilmente, nemmeno per uno come Paolo Sollier che da calciatore negli anni ‘70 passò alla storia come contestatore. «Per la verità sette stagioni e mezzo - puntualizza lui, da sempre pignolo e preciso -. Nella prima mezza stagione avevo ereditato la panchina e non siamo riusciti a salvarci per un pelo. Ma poi è stata in effetti una carrellata trionfale in Eccellenza, il campionato dei record, quindi le successive in Serie D: un’esperienza straordinaria, umanamente indimenticabile perché qui era davvero una famiglia dove vigeva la regola del "tutti per uno, uno per tutti"». Così il tecnico piemontese, al “Riccardi” in occasione della partita del cuore in ricordo di Augusto Steffenini, comincia il ricordo delle sue panchine azulgrana dal 1997 al 2004 in un’ampia intervista sul “Cittadino” in edicola mercoledì.

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