SCI NORDICO Giorgio Bianchini, il sandonatese che ama la Marcialonga

Domenica per la 28esima volta si è presentato al via a Moena il 65enne ex ingegnere dell’Eni: «Ho i piedi in pianura ma la testa in montagna»

Una Marcialonga internazionale con un protagonista fisso di San Donato. Domenica scorsa la storica gara trentina di sci nordico, lunga 70 km e partecipata da 7.000 iscritti di 36 Paesi, ha compiuto mezzo secolo di vita e al via per la 28esima volta si è presentato il 65enne sandonatese Giorgio Bianchini. «Ho i piedi in pianura ma la testa in montagna e ringrazio ancora i miei genitori, che nonostante siano nati a Lodi mi hanno trasmesso questa passione. Fino ai 26 anni ho praticato sci alpino ma poi ho detto basta. Non mi piaceva il tipo di approccio all’ambiente montano, circondato da poca cultura e molto inquinamento». Per Bianchini, ex ingegnere Eni in pensione da un anno e presidente del Wwf Sud Milano dal 1986, la prima volta alla Marcialonga risale al 1994. Da allora le assenze di Bianchini dai cancelletti di partenza nella piana di Moena sono state appena due, e per causa di forza maggiore: «Mai un ritiro, sono sempre arrivato al traguardo, ma se prima cercavo di stabilire il record personale, adesso l’importante è esserci e godersi lo stupendo panorama delle valli di Fassa e Fiemme in compagnia di altri “pazzi” come me. Domenica ho chiuso in 6 ore e 50 minuti, mezz’ora in meno del 2022, anche grazie alla compattezza della neve».

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