Sant’Angelo, sarà una settimana di botti

La quiete prima della tempesta. Dalle parti del «Chiesa» si sono presi qualche giorno di pausa dopo i primi colpi di mercato: il mediano già rossonero in passato Christian Arena dal Fiorenzuola, il fantasista ex professionista Federico Cantoni e l’attaccante Giuseppe Tolomeo dal Riccione. Calcisticamente parlando, tutta gente di un certo livello, abituata a calcare palcoscenici che vanno dalla Lega Pro all’Eccellenza passando per la Serie D. È vero che nel calcio non sempre due più due restituisce quattro come in aritmetica, ma l’importante è avere un progetto e seguirlo fino in fondo. Rientra in quest’ottica l’ingaggio di Umberto Cortelazzi in panchina: un allenatore giovane, nemmeno quarantenne, ma dal curriculum che parla già di cinque promozioni e una salvezza disperata solo qualche settimana fa a Carate Brianza in Serie D. La rivoluzione tecnica operata prevede tuttavia una raffica di facce nuove e a questo fine settimana di stop, c’è da starne certi, seguiranno giorni di traffico intenso in entrata.

Ai tre senior finora si aggiungono gli unici rimasti della vecchia rosa, ovvero i giovani Oddone e Tacconi. Cinque giocatori in tutto dunque, per arrivare alla meta ne mancano almeno altri quindici. «La spina dorsale della squadra sarà composta da elementi di spessore», svela il direttore sportivo Fabio Belloni, quindi c’è da attendersi l’arrivo di almeno un paio di difensori centrali di esperienza, di altrettanti centrocampisti ma soprattutto di un centravanti: «In questi anni siamo rimasti scottati dagli infortuni patiti dagli attaccanti», sottolinea con sincero trasporto il direttore generale Cristiano Devecchi e per questo la scelta del prossimo bomber sarà operata con estrema oculatezza. Ghidelli prima, Mariani, Bagnara e Loprieno poi hanno assommato in tutto la bellezza di 62 turni di assenza per guai fisici; nemmeno il Barcellona, vien da dire, avrebbe vinto tanto se nelle ultime due stagioni il tridente delle meraviglie Messi-Pedro-Villa (e prima Ibra) avesse sofferto il pari a livello fisico. Eppure la pista Loprieno è ancora percorribile: il giocatore non si discute né da un punto di vista professionale né tecnico e il rischio di scottarsi una seconda volta potrebbe essere corso. Cortelazzi conterebbe così su un altro “big” nel vero senso della parola, ma d’altro canto vorrebbe affidarsi anche a giovani di talento e sostanza. Gli under da schierare saranno ben quattro da settembre e se il portiere sarà uno di questi, gli altri posti se li giocheranno principalmente sulle fasce.

Al gran casinò del calcio, se esistesse, il Sant’Angelo confermerebbe sempre il suo Dna di giocatore spregiudicato, che di rado bada a calcoli pulciosi. «Al «Chiesa» si gioca sempre per vincere e divertire», ha più volte sostenuto il presidente Roveda.«Il nostro progetto è di arrivare ai professionisti in tre o quattro anni», aveva invece rivelato Cortelazzi un paio di settimane fa. Sant’Angelo, un antidoto alla noia.

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