Rugby, Lodi riscopre la palla ovale

Come simbolo ha la fenice, il leggendario uccello capace di risorgere dalle proprie ceneri. E tra le proprie “ali” sta accogliendo decine di “guerrieri”, neofiti e amatori, giovanissimi e non, tutti accomunati dallo stesso obiettivo: far rinascere con la propria passione il rugby a Lodi. Dopo circa cinque lustri di buio, la voglia matta di palla ovale è tornata a decollare anche in riva all’Adda con il Rugby Lodi Asd, la società fondata ufficialmente il 22 agosto scorso da un gruppo di fervidi appassionati. «Persone di diverse età, ma con una passione comune - premette Tommaso Bricca, uno degli artefici del ritorno del rugby nel capoluogo -. Siamo già una cinquantina di giocatori, dai 15 anni in su e per ora tutti di Lodi: c’è stata una risposta ben superiore alle aspettative, quindi forse c’è davvero voglia di rugby in città. D’altronde in tutti questi anni molti ragazzi per giocare avevano dovuto spostarsi a Codogno, Crema, Treviglio o nella neonata realtà di Paullo». Per adesso, dalla loro, gli emuli dei “gladiatori” di uno degli sport più in ascesa degli ultimi tempi hanno i numeri e l’entusiasmo. E hanno anche trovato un campo, alla Faustina, dove sabato si sono presentati in più di quaranta per il primo raduno-allenamento, agli ordini di coach Manfredo Miserocchi; ciò in attesa di definire quello sul quale, tra la primavera 2012 e il prossimo settembre, vorrebbero disputare le prime amichevoli in preparazione del debutto in campionato per la stagione 2012/2013. Gli obiettivi a lungo termine però sono più articolati: «Questo è un progetto ambizioso - spiega il presidente del club Alessandro Cipolla - e la speranza è quella di avere nel giro di pochi anni dalla squadra dei bambini Under 8 alla squadra seniores per uno sport che ha dei veri valori al di fuori del campo come rispetto e lealtà». Da gennaio la “missione” verrà portata nelle scuole con un progetto di formazione e avvicinamento alla disciplina; mentre il nucleo della nuova squadra senior, celebrato il primo “assaggio” di campo con l’immancabile “terzo tempo” a suon di brindisi, si allenerà ogni lunedì, mercoledì e venerdì. Tra i quasi cinquanta giocatori, come detto, anche tanti neofiti, per nulla intimoriti dalla durezza di uno sport che l’ascesa anche mediatica della Nazionale italiana ha incoraggiato ad abbracciare. «Accostarsi al rugby non è semplice, le squadre non sono molte ed è opinione diffusa che, passata l’adolescenza, si perda quella dose di incoscienza fondamentale per iniziare uno sport che richiede coraggio - spiega uno dei debuttanti -. In questo senso il Rugby Lodi è un’occasione imperdibile per un tranquillo impiegato trentenne che vuole accostarsi a questo sport, perché è una realtà completamente nuova, con una rosa di principianti e un anno di tempo a disposizione per maturare prima di subire il primo placcaggio ufficiale». Il reclutamento intanto continua, come la caccia a qualche sponsor che sostenga l’avventura: perché la fenice, risorta, vuole diventare sempre più forte.

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