Rugby: cuore e tifosi per le “fenici”

«La differenza tra il calcio e il rugby è che nel calcio ci si abbraccia tra compagni, nel rugby tra avversari». Verissimo, ma aggiungiamoci anche che a una partita di rugby non si sentono insulti contro l'arbitro e tutto il corollario di isterismi che ogni fine settimana spopolano sui campi di pallone. Perché dove ci sono due grandi “H” (le porte) e una palla ovale c'è sempre una festa: e una festa è stata anche l'esordio del Rugby Lodi sul nuovo terreno di gioco nell'area Isolabella, a due passi dall'Adda, contro i bresciani del Marco Polo. E fa niente se alla fine gli ospiti si sono imposti 15-7 e le “fenici” lodigiane sono ancora ferme a zero punti in classifica, perché il 13 gennaio 2013 resterà una data storica per il movimento locale. Dopo settimane di duro lavoro, il sogno di riportare il rugby a Lodi si è realizzato in una domenica plumbea ma senza pioggia, in un clima da battaglia sportiva, con tanto di terreno fangoso quanto basta per rendere mischie e placcaggi ancora più avvincenti. I lodigiani ci hanno messo tanto cuore, riuscendo pure, nel secondo tempo, a realizzare la prima storica meta in casa grazie all'acuto di Matteo Membrino e poi a trasformarla con il calcio piazzato di Roberto Scotti. «Purtroppo non abbiamo avuto il tempo per creare un evento vero e proprio, ma la risposta del pubblico è stata più che positiva - commenta il vice presidente Nicola Boccalini -. Questo è un parco aperto, vogliamo contagiare i lodigiani con la passione del rugby». Buona la prima, insomma, almeno a giudicare dai numerosi spettatori che sono transitati per l'area verde, tra curiosi a spasso con il cane e veri e propri tifosi che, armati di vin brulé gentilmente offerto da alcuni volontari, non hanno mancato di far sentire il loro sostegno al quindici allenato dal tecnico Davide Premoli. In campo sono scesi Parisse, Ieraci, Panozzo, Vitiello, Mele, Spezia, Scotti, Ambienti, Pisani, Grilli, Sartori, Zuffetti, Membrino, Tamborra, Dell'Accantera, poi nella ripresa sono entrati Borella, Leali, Parabiaghi, Manghi, Longeri, Zucchelli e Calzari. «Siamo contentissimi, solo per il fatto di aver giocato la prima partita in casa - dice Gabriele Zuffetti -. Oggi abbiamo dato tutto e ci abbiamo messo il cuore, perché questo sport vive di passione». Stanchi e felici tutti i giocatori, lodigiani e bresciani, hanno poi continuato a festeggiare al ristorante Fuori Modena: perché il rugby, recita un altro famoso motto, «è l'unico sport dove c'è un terzo tempo che si gioca davanti a un panino e a una birra».

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