Rossoneri e gialloverdi già in fuga in Prima e Seconda

Questo è l’ombelico del mondo, o quanto meno del Lodigiano. Tra Lodi e il Pavese si estende un’esile striscia di territorio che da sempre vive con un trasporto eccezionale le vicende legate al calcio. Potremmo chiamarlo il «Santangiolino», una nuova entità che da Graffignana, passando per Sant’Angelo, accarezza il confine pavese toccando anche Vidardo e Marudo per giungere fino a Valera Fratta.

Domenica proprio Sant’Angelo e Valera Fratta hanno conquistato la vetta solitaria dei rispettivi gironi di Prima e Seconda Categoria, entrambi contraddistinti dalla presenza di quasi tutte formazioni lodigiane al via. Terza vittoria in tre giornate e le squadre di Alberto Palesi in Prima e di Massimiliano Colombani in Seconda con 9 punti guardano tutti dall’alto.

E i due centri, divisi da soli 6 chilometri e circa 10mila abitanti, stanno vivendo questo inizio di stagione con il solito entusiasmo. Di Sant’Angelo si conoscono vita, fatti e «miracoli» sportivi: la storia ultracentenaria, la magnifica parentesi professionistica degli anni Settanta targati Carlo Chiesa, il tifo sempre «caliente» sugli spalti dello stadio ma anche una certa incostanza societaria che nel corso degli anni ha spesso condotto a rovesci clamorosi, come la recente rinascita dalla Terza Categoria dovuta al fallimento del club nell’estate 2014.

Un po’ più a nord la situazione si presenta invece in maniera del tutto opposta, tranne per quel che concerne il trasporto dei sostenitori ovviamente: sodalizio giovane, mai un campionato più in alto della Seconda ma soprattutto mai uno strappo a livello societario. Il dominus qui è Antonio Tonali, mitica figura valeriana che riassume così la sua epopea: «Il nostro campo fu realizzato molti anni fa da mio padre Romolo, che in precedenza aveva fondato il Villanterio, e da don Isidoro Pezzini, due appassionati e pionieri di calcio. Io e altri due soci abbiamo invece fondato la società nel 1972, iscrivendo poi la squadra al primo campionato di Terza Categoria nel 1979 con matricola numero 77530», racconta con fierezza Tonali.

Una particolarità che accomuna le due piazze è un certo amore per il piccolo schermo. I rossoneri negli ultimi cinque anni sono stati due volte ospiti di Ilaria D’Amico su Sky, ma i gialloverdi in questo campo furono dei precursori: «Nel 1994 fummo invitati da Fabio Fazio a «Quelli che il calcio» - ricorda ancora divertito Tonali il presidente del sodalizio gialloverde - in quanto all’epoca la tribuna apparteneva all’oratorio e gli spogliatoi al Comune: eravamo un po’ una realtà alla don Camillo e Peppone. Fazio, oltre a invitarci a Roma, spedì un inviato a Valera Fratta: quando si sparse la voce allo stadio accorsero più di 500 persone».

Manca, e forse mancherà ancora a lungo, un derby. Quest’anno il Sant’Angelo lo ha evitato saltando la Seconda grazie all’acquisizione del titolo sportivo dello Zelo ritiratosi dalla Prima. Chissà che però l’anno prossimo... «Noi siamo tifosissimi del Sant’Angelo e sarebbe epocale incontrarli, però credo proprio che loro andranno direttamente in Promozione e noi staremo ancora in Seconda», replica Tonali, che terrà sì ferma la barra del comando da più di 40 anni ma che è anche conosciuto come vorace “mangia allenatori”: «In questi decenni ho avvicendato circa venti tecnici sostituendoli direttamente in panchina, però negli ultimi tempi mi sono un po’ calmato», conclude Tonali ridendoci su. Il «Santangiolino» e il calcio: un binomio davvero inscindibile.

Matteo Talpo

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