
Date a Cesare quel che è di Cesare. Domenica al «Chiesa» arriverà il Salvirola, seconda forza del Girone I di Prima Categoria staccata di quattro lunghezze dai barasini, ma nella settimana che conduce al primo crocevia verso la possibile fuga in campionato del Sant’Angelo mister Alberto Palesi rimane con i piedi ben piantati a terra. Perché se da una parte il tecnico rossonero si veste da pompiere per raffreddare i bollenti spiriti che lo circondano, dall’altra c’è una piazza che dopo svariate stagioni di digiuno forzato ora sogna la grande abbuffata: oltre al semplice primato infatti c’è altro, molto altro per i tifosi santangiolini.
Considerando la scorsa stagione di Terza, chiusa con 26 vittorie in altrettante giornate, e l’inizio di quella corrente, caratterizzata da cinque successi in serie, il Sant’Angelo è a quota 31 e punta a superare il Ponsacco, compagine dilettantistica toscana che tra il 2011 e 2013 aveva raggiunto 33 vittorie consecutive in campionato tra Terza, Seconda ed Eccellenza (categoria raggiunta grazie a una fusione), primeggiando in questa speciale classifica a scapito del Benfica, fermatosi a quota 29 all’inizio degli anni Settanta.
Se sarà, si tratterebbe del primato europeo anche se il condizionale è d’obbligo, dato che è difficile se non impossibile ricostruire l’intera storia tra professionisti e dilettanti di uno sport che affonda le proprie radici addirittura nella seconda metà del 19esimo secolo, quando il calcio muoveva i primi passi in Inghilterra.
Prima del possibile «record» Palesi sembra però più interessato alla situazione attuale, frenando un po’ quando gli si ricorda la possibile fuga: «Anche se domenica dovessimo fare risultato non credo che si potrà parlare di fuga, mancando ancora la bellezza di 24 turni al termine del campionato. E poi nessuno considera il fatto che noi stiamo già facendo dei «miracoli», continuando a vincere a dispetto della situazione infortuni». Venerdì scorso si è stirato Carabelli, domenica a Pieranica Luca Ferrari, mentre Caldarini è ancora out per la frattura della clavicola e Ravarelli, uno dei punti di forza della scorsa stagione, è indisponibile per questioni lavorative. Ecco perché «Ginko» chiede di «dare a Cesare quel che è di Cesare», come si dice: «Abbiamo tanti problemi e i ragazzi che vanno in campo, sputando sangue per questa maglia, sono stupendi e meriterebbero un monumento. A sentir parlare tanta gente sembra che per noi sia tutto scontato, però non siamo una squadra di Serie A che affronta avversari di Prima Categoria: a me non piace piangermi addosso, ma ribadisco che questi ragazzi meritano tanti complimenti».
Giusto, ma al record un po’ tenete, vero? «Sicuramente, lo vogliamo tutti per fare felici società e tifosi in primis. Questa squadra non ha mai perso - prosegue il mister con una punta di orgoglio -, totalizzando 35 vittorie e un pareggio calcolando anche l’ultima Coppa Lombardia, con 11 gol fatti e solo 2 subìti nelle prime cinque giornate di campionato». A domenica allora: «Comunque le sensazioni sono positive - conclude Palesi - e speriamo che il «Chiesa» sia bello «carico»». Per provare la fuga e continuare la scalata a quota 33, dove attendono il Ponsacco e un pizzico di storia calcistica.
Matteo Talpo
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