Pronto il centro sociale all’avanguardia

Per due giorni il centro socio residenziale si è messo in mostra. Sabato è stato presentato alla stampa dalla giunta guidata da Claudio Mazzola, mentre domenica i dipendenti comunali con in prima linea la responsabile dei servizi alla persona Paola Diciaula e gli assessori hanno accompagnato i paullesi, invitati al taglio ufficiale del nastro, a scoprire la struttura che hanno atteso dal 2002, quando sulla carta avrebbe dovuto iniziare la costruzione che tra mille vicissitudini si è conclusa solo otto anni dopo. Non una semplice casa di riposo (che sarà aperta prossimamente con gestione di C.R.M.), ma un piccolo universo dei servizi sociali dove anziani e disabili potranno entrare, sempre assistiti, passare qualche ora all’interno, anche mangiando qui, e uscire per passare la notte presso le proprie abitazioni. E ci saranno pure dei mini alloggi che s’affacciano sull’ampio giardino, veri e propri appartamenti per coppie con cucine interne, soggiorno e camera da letto. Tutto in una casa colonica, interamente ristrutturata, trasformata su un’area di 10mila metri quadrati destinata a crescere ancora, per «rompere i confini» con il parco San Tarcisio attraverso la via Del Ronco che verrà trasformata in una piazza dopo alcuni ritocchi alla viabilità. «L’idea è quella di superare l’idea di uno spazio chiuso - spiegano il vicesindaco Federico Lorenzini e l’assessore ai servizi sociali Mario Sposini -, inserito in un’ampia area, dove ci si può affacciare e vedere i bambini con le famiglie a giocare». Ma il vero gioiello architettonico si svela all’interno della struttura, una sorta di panopticon alla rovescia, sia per concetto e sia per architettura. Bentham aveva inventato il carcere perfetto, in cui possono essere “spiati” i detenuti da tutte le angolazioni. A Paullo sono gli ospiti che possono godere del movimento all’esterno e all’interno con ampie vetrate che si affacciano su una spaziosa hall, che si arrampica sui due piani, raggiungibili con scale interne e esterne e ascensore. Da oggi si trasferiranno qui i servizi sociali, oggi accampati negli angusti spazi di via Verdi. Qui sette uffici (più che raddoppiati rispetto al passato) sono più che sufficienti a migliorare l’organizzazione dei servizi. Quindi si trova il centro diurno integrato anziani, di cui si occuperà Crm, che prevede la possibilità di accogliere trenta persone, che possono ritrovarsi qui anche semplicemente per passare un pomeriggio assistito in compagnia. Sull’altro lato si trova il centro disabili. Accanto la cucina centrale, che dovrà essere soggetta ad ulteriori adeguamenti e la sala refettorio, che è fruibile anche da chi si prenota all’esterno. Il refettorio è solo apparentemente piccolo, perché ogni servizio del centro socio residenziale è dotato di bagni e anche di sala pranzo.

Lungo il corridoio si trova la lavanderia, ma anche il podologo e il parrucchiere. La palestra, prettamente per la fisioterapia, si trova accanto, sempre sul piano inferiore. Salendo si incontrano invece la residenza sanitaria assistita, il centro anziani e gli alloggi protetti. E tutto completo di arredamento, finanziato tramite bando provinciale con un contributo di 250mila euro. Parlare di casa di riposo è difficile, perché le stanze sono grandi, per due persone, curate nel minimo dettaglio. Ampi balconi consentono ai presenti di affacciarsi sul parco. Si trovano quindi i minialloggi, sedici in tutto per trentadue persone, che sono destinati a affittuari autosufficiente che potranno avere una propria casa già arredata e completamente loro, ma con un’assistenza dedicata. Infine la struttura può contare anche su un centro diurno anziani, diverso dal centro integrato perché l’accesso è libero e non a tariffa. Viene gestito da Auser, che proprio qui ha la sua sede. Per questa concentrazione e varietà di servizi, il centro socio residenziale di Paullo è unico in Italia. Un esempio, che ha pochi cloni e solo in Europa, ma che potrà essere visto come esempio da seguire da altre città della Penisola.

Emiliano Cuti

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