Prima volta senza gol al passivo per il portiere dell’Amatori

Anche dopo 27 partite c'è sempre una prima volta. Sembrerà strano ma è così, perché sabato sera Adrià Català ha chiuso il suo primo incontro da imbattuto, evento mai successo dal suo arrivo a Lodi nell'agosto del 2014. La vittoria per 2-0 dei giallorossi sul Valdagno dunque non ha soltanto portato i primi tre punti in campionato, ma ha aggiornato la statistica del giovane portiere spagnolo, voglioso di consacrarsi dopo la passata stagione vissuta tra luci e ombre. Gli archivi dicono che nelle 27 partite disputate in Italia una sola volta Català ha subìto una rete, tre ne ha incassate due, mentre nei restanti incontri i gol sono sempre stati tre o più.

«Sono molto contento - racconta Català il giorno dopo la sua prima da imbattuto -. Dopo la brutta sconfitta di Follonica alla prima giornata era importante scendere in pista contro il Valdagno cercando soprattutto di difendere bene e di non prendere gol. Questo è un risultato che dà più fiducia a tutto il gruppo».

Ai portieri di hockey non capita spesso di chiudere “vergini” : nelle prime due giornate di questa Serie A1 per ora è capitato solo anche Gnata del Breganze. Ma Català non si prende tutti i meriti: «Siamo partiti con Platero e De Rinaldis in pista contemporaneamente e questo forse ci ha dato maggiore tranquillità perché entrambi assicurano una buona copertura. Abbiamo subìto pochissimi contropiede e quando è successo siamo stati fortunati perché sono riuscito a parare». Nel secondo tempo, con l'Amatori in vantaggio di un solo gol, il 21enne portiere di Reus ha salvato il risultato in almeno tre circostanze, parando anche una punizione di prima a Campagnolo: «Se sono stato bravo non lo so - continua l'estremo difensore catalano, arrivato a Lodi la passata stagione su segnalazione dei fratelli Bertolucci -, dico solo che non era una partita facile per tanti motivi e siamo stati bravi a portarla a casa. Capisco che forse il pubblico avrebbe preferito una vittoria con più spettacolo, ma il Valdagno ha uno degli allenatori più bravi d'Italia (Franco Vanzo, nda) che ha presentato a Lodi una squadra molto chiusa e compatta, lasciandoci pochissimo respiro. Il mio connazionale Fariza? Un buon giocatore, magari non dotato tecnicamente ma instancabile faticatore in pista. Ha giocato praticamente sempre su Illuzzi complicandoci non poco la vita».

Se l'Amatori è riuscito a mettere a segno solo due gol è anche merito di un certo Massimo Cunegatti, che a 45 anni ha dato ancora una volta sfoggio della sua immensa classe: «Ricordo che era il 2009 e io non giocavo ancora nemmeno nel Reus, ma il Bassano venne nella mia città a disputare il Mondiale per club. Io andai ovviamente a vedere la partita e notai subito un portiere italiano che teneva il gambale destro in un modo strano, un po' storto, ma che comunque parava qualsiasi pallina passasse dalle sue parti. Era Cunegatti e alla fine dell'incontro sono andato a fare una foto con lui, per me è indiscutibilmente il numero uno».

Una vittoria, per di più senza reti: un portiere cosa potrebbe chiedere di più? «Sabato c'è stato un pubblico bellissimo - chiude Català -. Nel primo tempo non sono stato chiamato in causa molte volte e dentro di me pensavo a quanto ero fortunato. Ne ho parlato anche con Platero al termine della partita: dobbiamo dare il massimo per la gente di Lodi, perché giocare in un "PalaCastellotti" così pieno è davvero fantastico».

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