
Si avvicina la grande notte di Amatori-Reus e la tensione, così come l'attesa, cresce ora dopo ora. La figuraccia di sabato a Valdagno è ancora talmente fresca che si fa fatica a digerire, ma da ieri ormai in casa giallorossa tutti i pensieri di allenatore, staff tecnico e giocatori sono rivolti solo e soltanto al debutto nella "final eight" di Eurolega e ai catalani del Reus, avversari giovedì sera nel secondo quarto di finale. Negli spogliatoi del “PalaCastellotti” dunque non c'è tempo per fermarsi a pensare all'imbarazzante primo atto delle semifinali play off, ma solo per prepararsi allo scontro con il Reus, come conferma il grande ex di questa sfida Matias Platero: «Da domenica tutti pensiamo solo alla sfida di giovedì, a come battere il Reus e a giocarci al meglio queste finali. È un appuntamento importantissimo a cui vogliamo arrivare al massimo - racconta “El Cabezon” -. Non capita tutti i giorni di giocare una “final eight” di Eurolega in casa ed è un'occasione che va sfruttata al meglio. Giocare qui a Lodi è un grande vantaggio per noi e potrebbe spingerci oltre ogni limite». Per Platero nessuna pressione per il fatto di essere i padroni di casa quindi, ma solo un enorme vantaggio: «Noi non siamo certo i favoriti per la vittoria finale e questo in un certo senso può essere un bene in partite di questo genere - spiega il 23enne argentino -. Non avremo alcun tipo di pressione addosso, anzi la pressione ce l'avranno i nostri avversari: credo che anche per il Reus sarà difficilissimo giocare davanti a tutto il nostro pubblico e, anche se si tratta di una squadra esperta, in qualche modo potrebbe risentirne». Nel 2009 un giovanissimo Platero, alla prima esperienza in Europa, vinse l'Eurolega con addosso proprio la maglia rossonera del Reus. “El Cabezon” conosce quindi benissimo l'ambiente catalano e i suoi segreti: «Il Reus è uno dei club più importanti di Spagna, uno squadrone che solo l'anno scorso ha vinto la Liga e perso per pochissimo la finale di Eurolega contro il Liceo. Quest'anno ha fatto un po' fatica, non è stata una delle sue migliori annate, ma ha comunque giocatori di altissimo livello e grande esperienza. Credo che nella singola gara sia ancora una delle più forti: più o meno è lo stesso blocco che ha vinto un anno fa con lo stesso allenatore, anche se ha perso un fenomeno come Marc Gual che faceva almeno il 50 per cento della squadra. Fanno girare molto bene e rapidamente palla, tirano tantissimo a cercare la deviazione di Caldù, che in area è bravo a smarcarsi, e provano tanto lo schema in linea che facciamo anche noi, ma con più ricerca del tiro. Per batterli dovremo essere al top in ogni aspetto, ripetendo le prestazioni fatte a Lodi contro Vic e Benfica. Credo che abbiamo più o meno le stesse chance di passare il turno e ce le giocheremo fino all'ultimo secondo». C’è dunque il Reus nel mirino senza pensare a quanto successo a Valdagno, il più brutto capitolo della stagione, che Platero archivia così: «È difficile anche per noi spiegare cosa sia successo. Dopo una sconfitta per 7-0 c'è poco da dire: siamo stati in partita per tutto il primo tempo, poi nella ripresa si è spenta la luce e tutti abbiamo sbagliato tutto. Non riuscivamo a fare niente, marcavamo malissimo e non trovavamo tiri in attacco. Alla ripresa degli allenamenti ci siamo guardati in faccia e abbiamo parlato: il tempo per rimediare c'è, adesso però dobbiamo pensare solo a rifarci facendo una grande gara col Reus».
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