Pizzetti,anche un virus da sconfiggere

«È un ostacolo importante verso le Olimpiadi»

Nella corsa alle Olimpiadi di Londra Samuel Pizzetti ha trovato il “nemico” che non si aspettava. Non parliamo dei giovani mezzofondisti che stanno crescendo sulla scena azzurra; non alludiamo neppure al preoccupante scadimento della condizione di forma che lo ha visto vittima quest’inverno e pareva dovuto all’aumento dei carichi di allenamento per affrontare la stagione olimpica. Il nemico è molto più subdolo e infinitamente più piccolo: si tratta di un virus. Da alcuni esami effettuati su consiglio di un infettivologo dell’ospedale Niguarda di Milano è emerso che il 26enne nuotatore casalese ha contratto il virus della toxoplasmosi presumibilmente tra fine novembre e i primi giorni di dicembre. L’atleta e il suo allenatore Arnd Ginter sospettavano da tempo che il troppo allenamento non potesse essere una spiegazione plausibile della “crisi” di prestazioni di “Pizzy boy”: «Non capivo il perché di questo calo - spiega il coach -: volumi e intensità erano cambiati, ma non così tanto da spiegare una situazione del genere».

Di certo c’è che il virus è nella fase finale del suo “percorso”: la patologia ha un ciclo piuttosto lungo, alla stregua della mononucleosi, altra malattia infettiva che colpì (per fare un esempio) Roger Federer nel 2008.

Se da un lato il virus “rassicura” Pizzetti e Ginter sull’impostazione degli allenamenti portata avanti fino a dicembre (non si era sbagliato nella programmazione dei carichi, insomma), dall’altro ha imposto lo stravolgimento del calendario del casalese verso le Olimpiadi. L’azzurro salterà infatti gli Assoluti primaverili (6-10 marzo) per puntare tutto sugli Europei di Anversa di fine maggio, cui è già qualificato e che rappresentano l’ultima chance per arrivare ai Giochi nelle sue gare (400, 1500 e 4x200 sl): «Purtroppo riparto quasi da capo - spiega il lodigiano -. È un ostacolo importante verso le Olimpiadi, non avevo mai avuto traversie dal punto di vista fisico nella mia carriera e sono accadute proprio in questa stagione così importante». “Pizzy boy” sa anche che nel caso in cui i giovani Paltrinieri e Potenza nuotassero meno del 15’01”65 del minimo per Londra ai tricolori primaverili il suo sogno di una medaglia olimpica sui 1500 svanirebbe ancora prima di iniziare: «Nel caso fosse così punterò sulle distanze più brevi, ma resta comunque un’ipotesi molto remota, visto che neppure io e Colbertaldo siamo mai scesi sotto quel tempo nella stessa gara». Pizzetti resta fedele al consueto ottimismo, vacillato a tratti in questo inverno sfortunatissimo: «Da quando ho scoperto le vere cause di questo malessere sono più tranquillo. Ho 15 settimane di lavoro davanti a me, sono molto fiducioso: in fondo anche a inizio settembre ricominciai dopo un mese di vacanze e il 7 ottobre in Coppa del Mondo in vasca corta a Dubai fui già in grado di nuotare piuttosto forte. Ho più voglia e motivazioni di prima».

La federazione ha avallato le scelte di Pizzetti e di Ginter (prese di comune accordo con Marco Bonifazi, coordinatore delle Nazionali) e ha garantito la convocazione del casalese a un eventuale collegiale a Tenerife a fine marzo. Il campanello d’allarme comunque suona forte e chiaro. Ad ammetterlo è proprio Ginter: «Sì, il rischio che Samuel non riesca a centrare il “pass” per i Giochi c’è. Intendiamoci, la missione è possibile. Però dovrà andare tutto liscio: anche un semplice mal di schiena potrebbe diventare un problema». Mancano tre mesi e mezzo agli Europei, ma per Pizzetti è già una corsa contro il tempo.

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