Pizzetti e Baggi, in cattedra al Pandini

Siedono tra gli ospiti d'onore e sono atleti che hanno vissuto l'aria rarefatta dei vertici dello sport mondiale. Ma potrebbero anche accomodarsi e “confondersi” dall'altra parte della barricata, nella platea, assieme a tanti ragazzi (quasi) coetanei. Stelle dello sport, ma senza piedistallo, pronti a condividere esperienze simili a quelle di tanti studenti: sono Samuel Pizzetti e Laura Baggi, ospiti ieri dell'istituto di istruzione superiore Raimondo Pandini di Sant'Angelo per la “mattinata con i campioni” organizzata dalle docenti di educazione fisica Alessandra Sanna e Fiorella Merli e dai rappresentanti di istituto Dario Pruonto e Karim Vailati. Di fronte a loro un centinaio di studenti del triennio di tutti i corsi di studio del Pandini (tra cui il liceo sportivo).Campioni sì, ma anche ragazzi normali, come ammette indirettamente Laura Baggi, 20enne lodigiana iridata Juniores 2011 con la Nazionale di pallavolo: «Sono un po' emozionata, in fondo fino a un anno fa ero anch'io una studentessa come loro». Emozione che si è sciolta in fretta nel dibattito iniziato snocciolando aneddoti sui trascorsi a scuola dei due atleti: Baggi, un diploma al liceo scientifico conseguito l'anno scorso, ha raccontato «l'intransigenza dello staff tecnico della Nazionale Juniores, chi saltava un allenamento per studiare non sarebbe stato convocato ai Mondiali». I ricordi, su una domanda arrivata dalla platea, sono andati poi a ritroso fino al giorno dell'esordio nel proprio sport. «Avevo 7 anni, ricordo solo che la mia allenatrice mi disse: “Non respirare e muovi le braccia più velocemente che puoi!”», ha raccontato il 25enne nuotatore Samuel Pizzetti, sempre sorridente nonostante la toxoplasmosi che l'ha obbligato a cambiare la programmazione verso i Giochi di Londra. «Ero in quarta elementare, non avevo capito bene l'orario di inizio della partita e... arrivai in ritardo», la risposta di Laura.Pizzetti e Baggi hanno parlato di tutto. Dei loro allenatori, dell'importanza della propria famiglia e (su domanda di una studentessa) dei propri “amuleti” e riti pre-gara (lo smalto sulle unghie per Laura, un cagnolino di peluche per Samuel). Anche di doping e antidoping: «Sono sottoposto almeno a 20 controlli l'anno - ha spiegato Pizzetti -. La Wada (World antidoping agency, ndr) ci impone di segnalare ogni tre mesi un'ora e un luogo dove poterci trovare in qualsiasi giorno. Può sembrare una scocciatura, ma la procedura via Internet è piuttosto agile e per la trasparenza sono cose che si fanno volentieri. Lo sport deve restare sinonimo di salute». I due campioni hanno accennato al proprio futuro, come atleti ma anche al di fuori dell'arena di gara: «Il mio “dopo carriera”? Non ci ho ancora pensato, però mi piacerebbe gestire una piscina», dice Samuel. Laura Baggi ha persino fatto una sorta di “outing”: «Sono una giocatrice di pallavolo, ma se dovessi rinascere e scegliere un altro sport prenderei una disciplina individuale. A volte dover reggere la responsabilità anche dei destini di altre atlete non è facile».Argomenti di una certa serietà sviluppati in un'atmosfera del tutto informale, come testimoniato dal quesito scherzoso di uno studente che (rifacendosi a un noto spot) ha chiesto a Pizzetti: «Suvvia, Samuel, raccontaci cosa fa la Pellegrini quando non nuota». La risposta non si è fatta attendere: «Federica ha 23 anni e ha momenti di alti e bassi al di fuori dello sport, come accade anche a voi». Come accade anche a Samuel Pizzetti e Laura Baggi, due ragazzi normali con un talento e una grande passione in più.

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