«Peccato, ma l’Amatori ha dato tutto»

Marzella elogia il primo tempo e ammette gli errori della ripresa

LODI «Volevamo regalare a Lodi e a noi stessi una grande semifinale con il Barcellona. Mi dispiace tantissimo non esserci riusciti, specialmente dopo una partita come quella di giovedì, ma non posso che ringraziare i ragazzi per quello che hanno saputo fare contro un grande avversario come il Reus». Così parlò Pino Marzella all'indomani dell'eliminazione del suo Amatori dalla "final eight" di Eurolega. Il giorno dopo la cocente sconfitta nei quarti di finale per mano degli spagnoli, che (e non va dimenticato) sono i primi della graduatoria europea per quanto fatto nelle ultime quattro stagioni, in casa giallorossa a farla da padroni sono il rammarico e un enorme amaro in bocca rimasto dopo i 50 minuti di giovedì. Rammarico perché in tutti, squadra, società e tifosi, è rimasta la sensazione di avere gettato al vento un'occasione unica, forse irripetibile, di arrivare a giocarsi una semifinale di Coppa dei Campioni in casa contro la miglior squadra al mondo, il Barcellona. E forse mai come stavolta l'impresa era davvero alla porta di Montigel e compagni. E allora via con i rimpianti per le tante, troppe occasioni sciupate, specie quando il Reus pareva essere in balìa dei giallorossi, e perché no anche per quel gol di Festa, non visto dai due arbitri portoghesi, che sarebbe valso il 2-0 e, forse, avrebbe cambiato il corso del match. E rimpianti soprattutto per quel secondo tempo scriteriato, dopo una prima parte di gara perfetta e a tratti spettacolare, che ha spento progressivamente i sogni di gloria lodigiani. «Quella con il Reus era la prova del nove per tutti noi, la partita senza un domani contro l'avversario più forte che abbiamo incontrato quest'anno e, al di là del risultato finale, credo che la squadra abbia fatto bene quasi tutto quello che doveva fare - analizza Marzella -. Avevamo creato la gara perfetta per noi e abbiamo messo in grandissima difficoltà il Reus. Solo nel primo tempo abbiamo creato tre o quattro occasioni nitide, abbiamo colpito due pali con Antezza e, mi dicono, avevamo anche segnato un altro gol con Festa. Avevamo il controllo totale della partita e il rammarico è non averla chiusa in quel frangente, quando gli spagnoli non riuscivano a prenderci le misure». E poi nella ripresa cosa è successo all'ottimo Amatori del primo tempo? «Purtroppo abbiamo preso quasi subito quel gol un po' fortunoso e casuale e da lì in poi non siamo più riusciti a fare quello che avevamo studiato - prosegue il tecnico giallorosso -. Nel secondo tempo abbiamo perso la cognizione tattica della partita: dovevamo fare alcuni movimenti e alcune giocate e invece abbiamo inventato e sbagliato. E a lungo andare abbiamo pagato anche la minore abitudine a giocare certe partite: il Reus è pieno di giocatori abituati a certe sfide, noi ne abbiamo uno o due e alla fine queste cose si sentono». Anche l'assenza di uno dei titolari tra i giallorossi (il sacrificato è stato ancora Romero) alla fine ha pesato: «Sapevamo che in Europa quest'anno saremmo stati limitati per il discorso stranieri e il non poter schierare la squadra migliore alla lunga lo paghi - conferma Marzella -. Ci manca ancora qualcosa e ci sono delle situazioni che dobbiamo migliorare un po' alla volta. Io nella mia carriera sono sempre stato abituato a vincere e anche oggi voglio vincere sempre, ma ho imparato che per farlo ci vogliono tempo, calma e pazienza».

Svanito il sogno europeo, all'Amatori rimane adesso il campionato e una semifinale con il Valdagno da ribaltare dopo la sconfitta di gara 1: «La partita con il Reus ha dimostrato che l‘Amatori è vivo e sono certo che lo dimostrerà anche martedì quando torneremo a giocare con la rosa al completo - chiosa Marzella -. Il ritorno di Romero ci darà quella spinta in più che ci consentirà di continuare la nostra corsa nei play off».

Stefano Blanchetti

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