Nel Lodigiano ogni due giorni una donna in ospedale vittima di violenza

EMERGENZA «Circa 170 all’anno si rivolgono nei nostri pronto soccorso di Lodi e Codogno, quello che vediamo noi è solo la punta dell’iceberg»

Ogni due giorni una donna si rivolge al pronto soccorso nel Lodigiano, vittima di violenza. Un dato allarmante, comunicato dalla dottoressa Barbara Grecchi, referente dell’Asst per la violenza di genere, in occasione della presentazione del progetto “Mano tesa”, promosso insieme al Rotary club Belgioioso Sant’Angelo e il Rotary club Lodi. «Sono circa 170 all’anno le donne che si rivolgono nei nostri pronto soccorso di Lodi e Codogno - precisa la dottoressa Grecchi -. Sta aumentando, a differenza del passato, la sensibilizzazione anche tra le donne straniere, sono poco meno della metà: hanno capito che possono venire a denunciare; quello che vediamo noi è solo la punta dell’iceberg».
L’obiettivo è garantire un kit di prima necessità per l’igiene personale, poi una maglietta, le ciabatte, l’asciugamano, destinato a chi fugge velocemente, spesso portando in salvo il suo bambino, e trova rifugio in ospedale. Scappa senza niente, frequentemente anche senza le scarpe e arriva in pronto soccorso a piedi nudi. Un tassello in più che si aggiunge al supporto che il territorio offre alle donne vittime di violenza e ai loro bambini, un supporto che ha il sapore della coccola, di un abbraccio, una carezza, a chi si trova svuotata fisicamente e dentro di sè.

L’approfondimento sul “Cittadino” di martedì 25 novembre

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