NATALE DELLO SPORTIVO «Contribuire a formare una mentalità basata sul rispetto delle regole e delle persone»

Il messaggio di monsignor Malvestiti e del presidente del Csi Arrigoni all’incontro a palazzo Vescovile

Sport e pace: un binomio da sottolineare con forza. Il Natale dello sportivo del Csi di Lodi questo venerdì sera nel palazzo Vescovile ha ospitato un momento di incontro e di riflessione proprio su questo connubio, a valle di un biennio in cui i conflitti in Ucraina e nella striscia di Gaza hanno drammaticamente riportato all’attenzione situazioni che almeno in Europa apparivano come decisamente lontane nel tempo.

A introdurre la serata è stato il presidente del Csi lodigiano Mario Arrigoni: «La guerra è ormai un tema a cui ci siamo abituati, ci lasciamo trascinare dalla quotidianità. Il valore della pace si costruisce giorno per giorno: ognuno di noi può essere costruttore di pace. Chi ricopre il ruolo di allenatore e di dirigente nello sport deve sempre domandarsi: “Perché lo faccio?”».

Poi è toccato al “padrone di casa”, monsignor Maurizio Malvestiti. «Lo sport è ginnastica per il corpo e per lo spirito»: la premessa del vescovo di Lodi ha proposto una frase di San Giovanni Paolo II prima di spiegare come «la guerra sia la follia di mettere a repentaglio la propria vita per toglierla ad altri». «Lo sport - il cuore del pensiero di monsignor Malvestiti, dimostratosi ancora una volta osservatore attento del mondo sportivo - insegna che le persone siano molto più vicine di quanto dicano i contrasti tra loro. Il mondo dello sport deve contribuire a formare una mentalità basata sul rispetto delle regole e sul rispetto delle persone».

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