Matri e Dossena, il Lodigiano al potere

Con Juventus e Napoli condividono la vetta del calcio

Uno segna, regolare quasi come un orologio svizzero, l'altro scorrazza sulla fascia mancina e all'occasione sforna pure assist. Giocassero insieme (e chissà che non possa accadere: magari con una maglia azzurra addosso...) farebbero l'uno la fortuna dell'altro. Nell'attesa, Alessandro Matri e Andrea Dossena si godono, da rivali, la vetta della classifica di Serie A. Juventus e Napoli (insieme alle “outsider” Cagliari e Udinese) guardano tutti dall'alto, addirittura cinque punti sopra le due milanesi, impantanate nel gelo delle retrovie dopo un avvio di campionato memorabile solo in negativo. E se sul fronte rosso-nero-azzurro si parla di semplice “anomalia” settembrina, sotto la Mole e alle pendici del Vesuvio inizia a serpeggiare un certo entusiasmo, seppur annacquato da un pizzico di scaramanzia e dal fatto, non certo irrilevante, che ci sono ancora 36 giornate da giocare e 108 punti in palio. Ma carta canta e, anomalia o meno, l'attuale classifica rappresenta una bella ventata d'ossigeno soprattutto per il calcio lodigiano. Già, perché Matri, uomo-copertina della domenica bianconera grazie al gol decisivo segnato a Siena, è diventato un insostituibile anche nello scacchiere di Conte; e Dossena, prezioso nel 3-1 con cui il Napoli ha strapazzato il Milan, è ormai uno dei “fedelissimi” di Mazzarri. E tutti e due si godono un primato non casuale, tenendo comunque i piedi ben piantati a terra.

«C'è ancora tanto da lavorare e lo faremo - le parole di Matri dopo la gara di Siena -. Il primo posto ora significa poco: certo è un bel segnale, perché lo scorso anno partite come queste le avremmo perse. Ma dobbiamo ancora perfezionare l'intesa». Logico e naturale, visti i tanti cambiamenti nella rosa bianconera. L'attaccante di Graffignana, 27 anni, però al momento non teme concorrenza: Conte l'ha schierato titolare sia nella gara d'esordio contro il Parma (nello “score” del giocatore anche un palo) in coppia con Del Piero e poi anche a Siena, dove ha fatto tandem con Vucinic, l'autore dell'assist che l'ha portato al gol decisivo. Con la zampata in terra toscana diventano così 10 le reti segnate da Matri in bianconero in 18 gare totali disputate dal febbraio scorso: ruolino di marcia mica male anche per riconquistare un posto in Nazionale dopo le recenti esclusioni dalla lista convocati di Cesare Prandelli.

Aspirazione anche di Andrea Dossena, lui che però si è ormai identificato con l'azzurro del Napoli, squadra che - anche grazie a un Cavani sempre più “Matador” - ha anticipato di un giorno le celebrazioni di San Gennaro facendo esplodere di gioia un'intera città con la roboante vittoria sui campioni d'Italia del Milan. E se domenica sera Cavani ha rubato la scena, il laterale di Pieve Fissiraga non ha certo recitato il ruolo di semplice comprimario, offrendo saggi delle sue accelerazioni sulla fascia. Mazzarri conta sulla sua esplosività e per preservarla è ricorso anche al turn over, come successo in Champions League contro il Manchester City, gara in cui Dossena si è accomodato in panchina lasciando spazio a Zuniga.

Nella domenica di festa dei lodigiani, purtroppo anche una brutta notizia. Complice l'acquazzone caduto a Bergamo, Stefano Lucchini si è procurato un infortunio muscolare all’adduttore e non ha potuto festeggiare la vittoria della sua Atalanta contro il Palermo. Si attende oggi la diagnosi, dopo la risonanza magnetica a cui si sottoporrà il difensore di Castelnuovo Bocca d’Adda, ma il guaio sembra grave e si parla di un possibile stop di due mesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA