Maspero e quel 10 un po’ scomodo: «Maledetto il 4-4-2 di Sacchi, per fortuna ho trovato Gigi Simoni»

Le nostre “Quattro chiacchiere” con l’ex trequartista di Cremonese, Torino e Sampdoria

Il 10. Un numero che ha segnato indelebilmente la carriera di Riccardo Maspero, ex trequartista “giramondo” e ora allenatore in cerca di una nuova squadra. «Mi basterebbe trovare un presidente e un direttore sportivo che credano in me: ovviamente nella mia idea di calcio il fantasista, l’uomo di raccordo tra centrocampo e attacco, ha sempre un ruolo fondamentale».

Al Master di Coverciano, nel 2012, hai presentato una tesi incentrata proprio sul trequartista. Quali caratteristiche deve possedere il “10” moderno? «Dipende dall’interpretazione dell’allenatore. C’è il falso trequartista, giocatore di sostanza che sappia però inserirsi al momento giusto: nel Milan Boateng e Nocerino hanno svolto questo ruolo giostrando attorno a Ibrahimovic. E poi c’è il classico trequartista, il 10 puro: deve possedere soprattutto l’intelligenza per giocare tra le linee, ricevere palla e mandare in porta attaccante».

Tu hai iniziato a giocare ad alti livelli in piena epoca Sacchi, quando il trequartista non era praticamente contemplato…«Infatti all’inizio ero “costretto” a fare la mezz’ala, pur essendo cresciuto giocando sempre sulla trequarti. Solo quando ho superato il tagliando delle 100 presenze in Serie A mi sono riappropriato del mio ruolo originale. Non è stato semplice, perché all’epoca imperava la moda lanciata da Sacchi con il suo maledetto 4-4-2: l’ex allenatore del Milan ha portato tante innovazioni, ma ha anche tolto fantasia al gioco. Ha vinto tanto perché quella squadra era piena di fenomeni e perché si difendeva molto bene. A Vicenza Guidolin mi schierava quarto di sinistra a centrocampo, mi sono dovuto adattare. Ma ho anche trovato allenatori che mi hanno dato fiducia come trequartista, penso a Gigi Simoni alla Cremonese e a Giancarlo Camolese al Torino».

Nato a Lodi il 19 febbraio 1970. Centrocampista offensivo dalle spiccate doti tecniche Maspero ha iniziato la sua carriera nelle giovanili del Fanfulla per poi passare alla Cremonese con cui ha debuttato in Serie B e poi in Serie A, vincendo anche una Coppa Anglo-Italiana (1992/1993) e la classifica dei marcatori in Coppa Italia (5 gol) nel 1996/1997.

Come allenatore ha debuttato sulla panchina del Ciliverghe Mazzano, in Eccellenza, vincendo il campionato al primo colpo. Successivamente ha guidato Pavia, Mantova, Pro Piacenza e Giana Erminio in Serie C: ora è in cerca di una nuova sfida.

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