Lodi, per i 50 anni del “Sambe”anche il riconoscimento di Rivera

Da oltre cinquant’anni il cuore granata del San Bernardo continua a pulsare passione per il calcio. Senza mai dimenticare i valori che legano la società lodigiana al suo habitat naturale, ossia l’oratorio, luogo dal quale nel lontano 1959 partì la grande avventura sportiva. Un’avventura che sabato si è arricchita di una nuova e prestigiosa “coccarda” da esporre nella già pingue bacheca: la benemerenza della Lnd, la Lega nazionale dilettanti, riconoscimento ottenuto per il cinquantesimo di fondazione che il club granata aveva festeggiato nel 2009.

La cerimonia si è svolta presso l’Hilton Rome Airport di Fiumicino davanti alle massime autorità calcistiche nazionali: il presidente della Figc Giancarlo Abete, quello della Lnd Carlo Tavecchio e l’ex Pallone d’oro Gianni Rivera, ora a capo del settore giovanile e scolastico della federazione. Per il San Bernardo, unica società lombarda premiata per l’importante traguardo raggiunto, era presente Costante Ceresa, colui che dal 2001 regge le file granata insieme al presidente onorario don Peppino Bertoglio e ai tanti volontari che ogni giorno mettono competenze ed entusiasmo al servizio dei calciatori. «Il merito di questo premio va condiviso tra tutti i dirigenti attuali e tutti coloro che ci hanno preceduto - racconta Ceresa -. Io ho avuto solo la fortuna di essere presidente in questo momento storico, ma è giusto e doveroso ricordare chi ha costruito e portato avanti nel tempo questa società». Tutti volontari, naturalmente, vero motore del calcio dilettantistico come ha sottolineato anche Tavecchio nel corso della cerimonia romana: «La consegna delle benemerenze è uno dei momenti più importanti per la Lnd, è l’occasione in cui la spina dorsale del calcio italiano afferma la propria passione e la propria identità. Le società svolgono un ruolo fondamentale nella gestione del tempo libero e nella formazione dei giovani». La stessa filosofia che da sempre sta alla base anche del San Bernardo: attualmente sono dodici le squadre che compongono la “rosa” granata, dalla scuola calcio alla Seconda Categoria. «Siamo una società d’oratorio - continua Ceresa - e come tale siamo chiamati anche a un compito educativo: il nostro obiettivo è soprattutto quello di formare persone, più che giocatori. Però naturalmente teniamo anche all’aspetto sportivo: i nostri tecnici per esempio seguono spesso corsi di aggiornamento, recentemente sono stati a Zingonia nel quartier generale dell’Atalanta. E vogliamo continuare a potenziare il settore giovanile anche per portare giocatori in prima squadra». La formazione allenata da Luca Acernozzi quest’anno ha strappato un discreto settimo posto nel campionato di Seconda, traguardo che, numeri alla mano, permette al Saambe di continuare a fregiarsi del titolo di “seconda società cittadina” dietro al Fanfulla: «Certo, per noi è un onore - continua Ceresa -, ma non ci badiamo molto. Per noi conta soprattutto continuare a fare bene il nostro lavoro. Con le altre società di Lodi abbiamo ottimi rapporti, soprattutto con San Fereolo e Nuova Lodi con le quali ci scambiamo spesso giocatori. Altrettanto posso dire di Azzurra ed Edelweiss, mentre con il Fanfulla il rapporto è sempre stato proficuo. Anche lo scorso anno un nostro calciatore, Carabelli, si è trasferito in bianconero: non vogliamo precludere a nessuno la possibilità di giocare in una squadra così prestigiosa». Ma cosa manca al calcio lodigiano per fare il salto di qualità? «Credo che il problema principale sia legato alle strutture - conclude il presidente granata -, molte squadre spesso devono spostarsi per avere un campo su cui giocare. Noi, per fortuna, in questo senso siamo un’oasi felice».

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