Lo sport lodigiano va oltre la crisi

Lo sport a Lodi è vivo e ha voglia di lottare, sia sui campi di gara sia nella “arena” organizzativa. La sala gremita durante la “Giornata olimpica” organizzata sabato dal Coni Point di Lodi ne è una prova, al pari delle parole con cui il delegato provinciale Ambrogio Sfondrini ha introdotto la mattinata degli “Oscar” del nostro sport: «La nostra proposta sportiva resta buona e valida, nonostante reperire fonti di sostegno economico sia operazione sempre più difficile. È stato un anno particolare, con il Coni Lombardia commissariato e il commissario Mornati che ci aveva invitato a non prendere alcuna iniziativa in questa fase di transizione: noi abbiamo comunque deciso di allestire due conferenze nelle scuole, un seminario fiscale e una serata sull’utilizzo dei certificati medici».

La verve organizzativa è ben rappresentata dal Gp San Bernardo, fautore della Laus Half Marathon ed eletto sSocietà dell’anno. Il titolo di stleta dell’anno è andato invece al cestista Giacomo Devecchi e al pallavolista Alessandro Piccinelli, entrambi assenti per gli impegni delle rispettive squadre a Sassari e a Roma. A ritirare il premio al posto di “Jack” è stato l’antico mentore Giuseppe Cagnani, che (ben imbeccato dal presentatore dell’evento, il giornalista del “Cittadino” Luca Mallamaci) ha raccontato un simpatico retroscena: «All’inizio a Giacomo non piaceva molto il basket, allora io e Danilo Gallinari andavamo a casa sua per portarlo al campo».

Un premio speciale è invece andato alla scrupolosità e alla professionalità di Giovanni Castelli, per 19 anni coordinatore scolastico provinciale per l’educazione fisica, e al sorriso di Stefano Codega, campione del mondo Special Olympics di mezza maratona; celebrate anche la carriera di Pietro Carini, di Angelo Tosi e dell’ex assistente arbitrale internazionale Renato Faverani, che diresse la finale del Mondiale di calcio 2014 in Brasile, oltre alle 26 benemerenze provinciali assegnate a 14 atleti (sei nella categoria “Giovani promesse”), due tecnici, tre giudici e sette dirigenti su segnalazione delle federazioni.

Lo sport lodigiano è anche spontaneità, quella dei destinatari del premio fair play: Jean Segla Amoussou, allievo del Lodivecchio, si è fermato a soccorrere un avversario a terra per uno scontro fortuito evitando un probabile gol e finendo «deriso in un primo momento dai compagni ma poi applaudito da tutto il pubblico», mentre Daniele Orsi, alfiere del Borghetto di Seconda Categoria, ha dichiarato di non aver subìto il contatto evitando l’espulsione di un rivale («Avevo cercato il fallo ma in quell’occasione il contatto non c’era stato»).

In chiusura la premiazione del trofeo dell’Ufficio scolastico provinciale (successi all’“Ada Negri” dfi Lodi tra le medie e all’“Iis Cesaris” di Casale tra le superiori) ha suggellato un passaggio di consegne: quello tra il professor Castelli e Tiziana Lusardi, sua erede nel ruolo di riferimento per il nostro sport a scuola.

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