Laus Open Games, la festa finale con la musica di Arisa

Si sono conclusi sabato sera nell’area del Capanno a Lodi i Laus Open Games, i giochi sportivi per atleti con disabilità intellettiva. Suggestiva la cerimonia, all’insegna della festa e dell’allegria per tutti i partecipanti, che ha chiuso una manifestazione che si è snodata per più di una settimana su campi e palestre del territorio e che ha coinvolto 400 atleti di 24 delegazioni della regione, oltre a una maltese. La serata è iniziata con la premiazione delle squadre partecipanti ai tornei di calcio, conclusi nel pomeriggio a Corte Palasio, con lo Sporting 4E di Milano a fare incetta di medaglie, insieme all’Arlunese e ai lodigiani dell’associazione No Limits, per poi passare alla vera e propria cerimonia finale, come da protocollo olimpico. La bandiera degli Special Olympics è passata tra il pubblico e portata dagli atleti e dai volontari delle comunità migranti fin sotto il tripode, dove si è atteso lo spegnimento del fuoco, con la dichiarazione di chiusura pronunciata dal direttore regionale degli Special Olympics, Mauro Soldati. Con lui sul palco c’erano anche l’assessore ai servizi alla persona della Provincia di Lodi, Mariano Peviani (particolarmente commosso, ha ribadito, per come «questi atleti hanno portato solo tanta gioia presso di noi»), Elena Cremonesi in rappresentanza della Banca Popolare di Lodi (che ha reso possibile la realizzazione della serata), Luca Marini sindaco di San Martino in Strada (in rappresentanza dei sindaci della zona) e naturalmente Claudio Minervino, vera anima di tutta l’organizzazione. Tutti si sono detti entusiasti di questa iniziativa, che ha coinvolto diverse realtà del territorio, veramente degna del decimo anniversario che si è celebrato con questa edizione. «E dobbiamo proprio ringraziare tutti coloro che ancora una volta hanno reso possibile questa manifestazione - è stato sottolineato con forza -, dai comuni alle società sportive, che per l’occasione hanno avuto un ruolo decisivo, passando per i tanti volontari, alla comunità dei migranti, ai ragazzi delle scuole e ancor di più alle famiglie per il sostegno e l’aiuto tangibile: la struttura organizzativa messa in atto ha potuto reggere nove giorni soprattutto grazie a loro». Come ha aggiunto ancora Mauro Soldati «gli obiettivi che sembravano impossibili sono stati raggiunti». Ancor di più partecipe e coinvolto Claudio Minervino, entusiasta per come sono andate le cose e con una chiosa significativa: «Veramente un’edizione stupenda, dalla serata dell’inaugurazione allo stadio della «Dossenina» fino alla serata finale, con il coinvolgimento di tante persone: credo proprio che da domani cominceremo a pensare all’edizione dell’anno prossimo». La degna conclusione della serata si è avuta con il concerto di Arisa, felice di essere la madrina della manifestazione e di poter regalare con la sua voce un po’ d’allegria e di buonumore a tutti. Accompagnata al pianoforte da Giuseppe Bandera, Arisa ha reso subito omaggio al suo «mentore» Lelio Luttazzi, con lei sul palco a Sanremo, da dove è partita la sua avventura con il cavallo di battaglia «Sincerità». Poi tante cover per allietare la splendida serata. E con il pensiero già alla prossima edizione

© RIPRODUZIONE RISERVATA