
Sport
Martedì 27 Marzo 2012
«L’Amatori non ospiterà le finali»
Fulvio D’Attanasio rinuncia all’asta dell’Eurolega
L'Amatori alza bandiera bianca, “final eight” di Eurolega sempre più vicina a Lisbona. Se la speranza c'è stata, è durata poco, giusto il tempo di rendersi conto che il gioco non valeva la candela e che i sacrifici, economici e non, sarebbero stati troppi e troppo pesanti anche per una società ambiziosa come quella giallorossa. Lodi non ospiterà dunque la fase finale di Eurolega (da giovedì 24 a domenica 27 maggio) e nemmeno ci proverà, così la sfida per aggiudicarsi l’organizzazione sarà una questione tutta portoghese con la capitale, spinta dalla potenza non solo economica ma anche “politica” del Benfica, nettamente in vantaggio su Oliveira de Azemeis. A pochi giorni dal termine utile per presentare le offerte, previsto per sabato 31 marzo, arriva la conferma ufficiale che l’Amatori si tira fuori e, al contrario di quanto dichiarato qualche settimana fa dal presidente del Cerh Carlos Graca («In lizza per ospitare la “final eight” ci sono Lodi, Oliveira e soprattutto Lisbona»), non parteciperà nemmeno all'asta. La conferma arriva direttamente dal numero uno della società giallorossa Fulvio D'Attanasio che ammette l'iniziale interesse, ma spiega con estrema chiarezza i motivi che hanno poi portato alla rinuncia finale: «Effettivamente l'intenzione di provarci c’era, ma una volta analizzata bene la situazione abbiamo capito che non era il caso di avventurarci in questa organizzazione, né da un punto di vista economico, né per tutta una serie di altri fattori - ammette il presidente -. Intanto il primo aspetto che ci ha fatto desistere è chiaramente quello economico (le cifre non si conoscono, ma si parla di offerte tra i 70 e i 100mila euro, ndr): già da qualche mese mi stavo muovendo per trovare aiuti, perché va da sé che noi come società da soli non avremmo mai potuto sobbarcarci un tale investimento. Purtroppo le risposte non sono state positive: il momento è quello che è e non è facile trovare sponsor disposti a investire cifre così importanti. Questo è stato uno dei motivi che mi ha fatto mollare, ma non l'unico». Queste le altre “molle” che hanno spinto D’Attanasio a lasciar perdere: «Dobbiamo essere realisti e sapere che già arrivare alla “final eight” per noi è un traguardo straordinario (in realtà la squadra di Marzella per qualificarsi deve battere i tedeschi dell’Iserlohn nell’ultimo turno del 14 aprile, ndr), pensare di vincere l'Eurolega o anche di arrivare in finale sarebbe da sognatori, visto che, non dimentichiamocelo mai, in Europa andiamo sempre con la squadra “zoppa” per via della regola degli extracomunitari - prosegue D'Attanasio -. Questa “final eight” arriverà poi nel periodo di semifinali e finale scudetto, obiettivo invece molto più alla nostra portata, e già non sarà facile gestire fisicamente e soprattutto mentalmente il doppio impegno a distanza di così poco tempo. Se l'avessimo organizzata a Lodi poi la squadra avrebbe avuto su di sé una pressione incredibile, perché in ogni caso la gente avrebbe giustamente preteso il massimo. E poi ancora ci poteva essere la questione degli eventuali divieti di trasferta ai tifosi: il pensiero di poter perdere eventuali incassi importanti per possibili divieti alle tifoserie di Viareggio e Valdagno è un altro fattore che è stato considerato e che ha contribuito a far pendere la bilancia dalla parte del no». Ma allora perché il presidente del Cerh aveva inserito Lodi tra le candidate? «Il segretario generale della Lega hockey Cesare Ariatti a gennaio mi aveva chiesto se eravamo intenzionati a provarci e io, al tempo, gli dissi che ci saremmo mossi per capire che margini potevano esserci - continua D'Attanasio -. Probabilmente ha riportato queste mie parole al presidente del Cerh ed ecco spiegate le sue dichiarazioni, tutto qui. Noi ci siamo mossi, ho tenuto contatti continui anche con il sindaco Guerini per capire quali margini ci fossero, ma alla fine abbiamo deciso di tirarci fuori. Andremo a Lisbona, o dove si giocherà per fare la miglior figura possibile e dopodiché torneremo a casa a concentraci sul campionato, che per quest'anno è il nostro vero obiettivo».
Stefano Blanchetti
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