La maggioranza ha detto “no”:
la Promozione non ripartirà

Dopo le società di Eccellenza che si sono ritrovate lunedì sera, ieri è toccato a quelle di Promozione incontrare online il presidente del Crl Carlo Tavecchio per capire se ci sono le condizioni o meno per una ripartenza. Ben 168 i partecipanti all’incontro sulla piattaforma Soom. In apertura Tavecchio ha voluto ricordare a tutti anche le nuove disposizioni sanitarie che aggraveranno di ulteriori spese le società. È toccato quindi al vicepresidente Sergio Pedrazzini illustrare il programma, che è simile a quello proposto per l’Eccellenza con i recuperi fissati per il 21 e 28 marzo, per poi riprendere i campionati regolari domenica 3 aprile e chiudere il 2 giugno con un unico turno infrasettimanale, girone di solo andata e senza retrocessioni. Lunedì le società di Eccellenza si erano grosso divise al cinquanta per cento tra chi vuole ripartire e chi attende nuove disposizioni sul protocollo. Invece tra le società di Promozione prevale nettamente la linea del no. Sono molti di più i club che ritengono impensabile una ripresa a queste condizioni. Tra gli interventi quello della presidentessa dell’Atletico Cvs, Monica Briguglio: «Abbiamo investito parecchi soldi per la sicurezza e non è bastato, così come non è servito chiudere i centri sportivi perché poi i ragazzi si sono riversati nelle strade. Certo, adesso serve cambiare il protocollo e servono contributi per le società, perché così è dura, dobbiamo riprendere in sicurezza». È toccato quindi al dg del Casale Stefano Dagradi dire la sua: «Siamo favorevoli d una ripresa solo ed esclusivamente se il protocollo per la ripartenza diventa attuabile nella pratica e sostenibile a livello economico e solo se si vengono a ricreare le situazioni di iniziò stagione, seppur in condizioni difficili a livello organizzativo ma almeno con un contorno di pubblico e sostenitori. Fare calcio a livello dilettantistico senza pubblico, come accade in Serie D in questo momento è molto triste . Quindi per noi è un sì, ma solo a determinate condizioni». Contrario invece il presidente della Paullese Alberto Boccaforno: «Penso ci sia poco da discutere visto il protocollo da attuare e le conseguenze se dovessimo avere in caso di positività, per cui il mio pensiero è di sospendere anche perché verrebbero a mancare i presupposti di correttezza sportiva». Alla fine Tavecchio ha preso atto: la Promozione non riprenderà.n 
A.Gr.

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