La Lazio usa la crioterapia del lodigiano Izzo

Andare 162 gradi sotto zero per battere la Fiorentina. Sarà una coincidenza ma la visita a Formello di Francesco Izzo ha portato bene alla Lazio, che lunedì ha battuto con un sonoro 4-0 la squadra di Montella. Il 32enne fisioterapista di Lodi lo scorso fine settimana si è recato al centro sportivo laziale per illustrare allo staff biancazzurro i metodi di utilizzo dell'innovativa criosauna: una sorta di cabina che può arrivare fino a 190 gradi centigradi sotto lo zero utilizzando l'azoto gassoso. Gli atleti ricorrono alla crioterapia (krýos in greco significa gelo) per recuperare velocemente dopo allenamenti intensi, ma anche per curare stati infiammatori di muscoli, tendini e articolazioni. «Sono stato il primo a utilizzarla in Italia - spiega Izzo, che a marzo del 2014 andò a Coverciano per istruire lo staff dell'allora ct azzurro Prandelli -, e sono il primo ad aver creato dei protocolli di utilizzo. In medicina manca qualche cosa del genere e chi vuol essere all'avanguardia si deve dotare di questo strumento. In Italia per ora ce l'hanno solo Lazio, Juventus, Roma, Udinese, Catania e la Figc». Le foto ricordo con i vari Felipe Anderson, Cavanda, Keita, Lulic, Konko e Gentiletti denotano un ambiente romano particolarmente sereno: «Questo mi ha colpito parecchio, perché ho trovato un clima disteso ma professionale. È stato divertente vedere come i giocatori scalpitassero per entrare in criosauna, sembravano bambini in attesa di salire sulla giostra».

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