Il gran desiderio di correre, di misurarsi in gara con gli altri: sono gli stimoli che hanno spinto una ragazza di Lodi a percorrere, correndo, chissà quanti chilometri. Vincenza Sicari nasce a Lodi il 19 marzo 1979 (debbo ringraziare Cesare Rizzi e Alberto Bassanini per le esaurienti informazioni che mi hanno fornito su di lei) e sin da ragazzina ha voglia di correre e si tessera alla Fanfulla. Influisce certamente nella sua scelta la sorella maggiore Francesca, già impegnata con successo nelle prove multiple di atletica e detentrice del titolo
Il dilemma sulle scelte delle competizioni a cui partecipare non si pone per la Sicari, impegnata in ogni dove, anche se emerge una certa predilezione per la strada. Nel 2005 è in azzurro in tutti i settori (Mondiali di mezza, 31° posto), Giochi del Mediterraneo (sesta nei 10000) e Mondiale cross lungo (40esima). Ormai è pronta a battersi nella corsa delle corse, la distanza che percorse Filippiade da Maratona ad Atene. Ed è qui che arrivano i successi più prestigiosi della sua carriera: vince a Firenze (2006), a Padova (2007) e a Torino (2008), in quest’ultima fa segnare il suo personale con 2h21’51”, tempo minimo valido per aprirle le porte delle Olimpiadi di Pechino del 2008. Ecco dunque la prima donna dell’atletica lodigiana misurarsi sul tracciato che da piazza Tienanmen va al “Nido d’uccello”, lo stadio olimpico di Pechino. Vincenza si è preparata, è in buona condizione, lo testimonia la performance ottenuta poco tempo prima. Il caldo e l’umidità sono però nemici pericolosi per tutte e per lei in particolare. Al 15° chilometro la lodigiana è in un gruppetto fra le migliori ma poco dopo la fatica si fa sentire e progressivamente perde terreno sino al 25° chilometro quando, passata la crisi, recupera una decina di posizioni che però non bastano per raggiungere le altre due azzurre, la Incerti che giungerà 14esima e la Genovese 17esima. Vincenza si classifica 29esima vincendo un sprint a tre con la polacca Gruca e con l’ucraina Filonyuk. Il tempo fatto segnare, 2h33’31”, è superiore di 10” al suo record. Forse rimane delusa, ma la partecipazione a una Olimpiade lascia sempre una traccia incancellabile nella memoria.
Vincenza Sicari torna dalla Cina e non smette di correre, non più però ad alto livello: le sue proficue annate ormai appartengono al passato. Nel 2009 la troviamo vincitrice della gara “Corri per la Befana”, un successo che ripete l’anno dopo. Vince anche una competizione a Isernia. Nel 2009 torna a Lodi a gareggiare alla Faustina nella finale Scudetto con la maglia della Fondiaria Sai, schierata nei 1500 e nei 5000. Al di là di quel soffio di nostalgia, Vincenza prosegue nel suo cammino a Roma dove, da quando si è trasferita là, è avvolta in un alone di mistero. Vicende liete e tristi entrano nella vita di ognuno di noi: così è per questa lodigiana che ha goduto di un privilegio di pochi, quello di correre sotto il fuoco di Olimpia.
Walter Burinato
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