Joao Pinto: «Voglio battere Pedro Gil»

I due ex compagni nel Porto si incontreranno sabato

Amici contro. Sabato sera al “PalaLido” i loro bastoni si incroceranno per la prima volta su una pista italiana e loro due si ritroveranno l'uno contro l'altro, entrambi a caccia del primo "titulo" stagionale. Il portoghese Joao Pinto e il fenomeno spagnolo Pedro Gil, due delle grandi novità di Amatori e Valdagno, fra tre giorni metteranno da parte per 50 minuti la loro amicizia e proveranno a trascinare le rispettive squadre alla vittoria nel primo, grande appuntamento della stagione. Un'amicizia, quella tra Pinto e Gil, nata qualche tempo fa a Oporto quando il giovanissimo Joao militava nelle giovanili biancoblu e Pedro, già fenomeno dell'hockey mondiale, vinceva e regalava spettacolo con il club e la nazionale spagnola: «Ci siamo conosciuti ai tempi del Porto - racconta il 25enne portoghese dell'Amatori -, io ovviamente lo conoscevo e ammiravo già tanto come giocatore, ma lì ebbi modo di conoscerlo come persona. In pista tutti sanno chi è Pedro Gil, fuori è una persona splendida, divertente e un bravissimo padre di famiglia molto legato ai suoi bambini. Oltre all'hockey abbiamo tutti e due la passione per i tatuaggi, parlavamo spesso ed era un piacere chiacchierare con lui di hockey e di tutto il resto. È un grande, ma sabato spero di dargli un dispiacere». Il volto nuovo della formazione lodigiana rivela poi quali sono stati i primi consigli del campionissimo Gil al giovane Pinto: «Lui nonostante sia un grande campione, con una classe e un talento naturali, è uno che lavora tantissimo e lo fa sempre col massimo impegno e serietà giorno dopo giorno - continua Pinto -. Ho sentito che anche a Valdagno ha subito colpito tutti non solo per la sua forza, ma soprattutto per il suo modo incredibile di lavorare in pista. Quando feci i primi allenamenti con lui quello che mi disse fu proprio questo: che solo grazie al lavoro di tutti i giorni si possono raggiungere grandi traguardi e di cercare sempre di migliorarmi perché la qualità da sola non basta. Pedro è uno da cui si può imparare davvero tanto». Ma in previsione della Supercoppa di di sabato come si può limitare un attaccante come Pedro Gil? Chi lo conosce molto bene risponde così: «È ovvio che con un grande giocatore come lui ci vuole la massima attenzione e non bisogna sbagliare niente in difesa, anche perché è in grado di fare la giocata vincente anche in condizioni difficili, figuriamoci se non marchi bene o gli lasci qualche metro - prosegue Pinto -. Ma io penso che il Valdagno non sia solo Pedro Gil, ci sono tanti altri campioni e noi non dobbiamo preoccuparci troppo di loro, ma piuttosto di come dovremo giocare noi. Il nostro unico pensiero deve essere quello di fare bene il nostro gioco e rispettare al meglio quello che ci chiede Marzella. Il miglior modo per difenderci sarà attaccare di squadra e rimanere uniti e compatti: così faremo una bella partita e potremo metterli in difficoltà». Joao Pinto conclude parlando del momento dell'Amatori a tre giorni dal primo appuntamento ufficiale e del suo primo mese lodigiano: «La squadra sta bene, ci stiamo allenando duramente per essere preparati sabato e nelle gare successive. Il gruppo è molto unito, stiamo remando tutti dalla stessa parte e abbiamo una gran voglia di fare bene: i successi di una squadra partono da un gruppo forte e unito e noi in questo senso ci siamo. Per quanto riguarda me sono molto tranquillo e mi sento bene. Sto lavorando tanto, cerco di imparare alla svelta il gioco che vuole Marzella e inserirmi appieno nella squadra. Con Reus e Sarzana mi sono trovato bene con i compagni e piano piano mi sto adattando sempre meglio alla nuova realtà».

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