In Supercoppa il derby Dossena-Matri

Non saranno i primi atleti lodigiani a giocarsi un titolo a Pechino. Quattro anni fa, Giochi 2008, ci aveva già provato senza successo Samuel Pizzetti, tornato a casa a mani vuote dalla sua prima avventura olimpica. Ma sabato (si gioca alle 20 ora locale, le 14 in Italia, diretta tv su Rai Uno) uno tra Alessandro Matri e Andrea Dossena potrà alzare al cielo cinese la Supercoppa italiana, il trofeo che da tradizione inaugura la stagione calcistica tricolore. Dopo il «derby» all’ «Olimpico» di Roma per la finale di Coppa Italia dello scorso maggio, i due conterranei-rivali si ritroveranno ancora faccia a faccia sul prato del «Nido d’uccello”, lo stadio avveniristico inaugurato nella penultima kermesse a cinque cerchi.

Alla nuova sfida, Matri e Dossena si presenteranno però con umori diversi. Già, perché se il centravanti di Graffignana è sempre al centro di insistenti «rumors» di mercato, il mancino di Pieve Fissiraga è ormai sicuro di restare a Napoli, malgrado la corte di Inter e Milan. Proprio ieri il numero 8 azzurro ha annunciato che resterà nel Golfo. Il mancato arrivo di Federico Balzaretti, passato alla Roma, ha chiuso ogni discorso e Dossena è pronto a diventare il padrone della fascia sinistra partenopea: «Non ho mai pensato di andare via - le sue parole da Pechino -. Qui ci sto benissimo e il progetto della società è davvero importante per il futuro». Poi il laterale parla della gara di Supercoppa: «Siamo carichi al punto giusto. Mazzarri ci ha riuniti ricordandoci l’importanza di partire col piede giusto. Sappiamo bene quale effetto potrebbe provocare nel nostro ambiente l’eventuale vittoria di un altro trofeo. Sarebbe una spinta eccezionale per il campionato».

Ancora incerto invece il futuro di Matri, giocatore che la Juve potrebbe usare come pedina per recuperare denaro fresco in ottica «top player». L’attaccante graffignanino piace sempre al Milan, squadra che cerca una punta di peso per rimpiazzare Ibrahimovic, anche se negli ultimi giorni la tratattiva pare essersi un po’ raffreddata. Se ne riparlerà, perché ora è tempo di concentrarsi solo a rimpinguare la bacheca. All’appuntamento pechinese Matri arriva infatti da campione d’Italia, con tanto di titolo capocannoniere bianconero in campionato (10 gol); Dossena si presenterà invece con la coccarda tricolore appuntata sul petto proprio grazie alla vittoria contro la Juventus nella finale del 20 maggio. Ora un nuovo obiettivo, seppur meno prestigioso rispetto a quanto già raccolto in questa prima parte di 2012: «Madama» va alla caccia della sua quinta Supercoppa, i partenopei inseguono invece il secondo alloro dopo quello conquistato nel 1990, guarda caso a spese delle Juventus, battuta nell’occasione con uno storico 5-1 grazie alle doppiette di Silenzi e Careca e il gol di Crippa.

Questa volta la sfida si annuncia però molto più equilibrata. E Matri e Dossena saranno elementi cardine di entrambe le formazioni. L’attaccante è risultato uno dei più in forma durante le amichevoli pre-campionato, andando a segno anche nelle ultime due prove contro Hertha Berlino e Malaga (doppietta): per lui è praticamente certa una maglia da titolare, magari in coppia con la «formica atomica» Giovinco, il giocatore con cui ha dimostrato di trovarsi alla grande anche durante le apparizioni in Nazionale. Pure Dossena ha palesato una condizione eccellente, ma come sempre dovrà fronteggiare la concorrenza del colombiano Zuniga per un posto da titolare sulla corsia mancina.

I pronostici sulla vittoria del piccolo derby lodigiano sorridono comunque al «Dosse», se non altro per l’ottimo momento del Napoli (vittorioso in sei occasioni su sette nelle amichevoli estive) e per i tanti pensieri che attanagliano invece l’ambiente bianconero, costretto a fare i conti con il processo sul calcio scommesse che vede implicati Conte, Bonucci e Pepe. A Pechino il tecnico seguirà la squadra dalla tribuna, lasciando il timone al suo collaboratore Massimo Carrera: un vantaggio forse per i partenopei, ma anche uno sprone per i bianconeri che tenteranno di trasformare in «rabbia agonistica» tutte le tossine giudiziarie accumulate in queste settimane. Ma come sempre sarà il campo a emettere la sentenza definitiva: e per il Lodigiano, comunque andrà, sarà un successo. Anche sotto il cielo grigio di Pechino.

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