Il “Prix d’Amérique” parla santangiolino

Trotta Linda, trotta come sai. Trotta Linda, non fermarti. Ci perdonino Mogol e Battisti, ma la parafrasi delle celebre canzone suona perfettamente come incoraggiamento a Linda di Casei, la cavalla di proprietà dei santangiolini Maurizio Danova e Ubaldo Morzenti e dell’emiliano Enrico Gocciadoro che domenica avrà il grande onore di gareggiare a Parigi sulla pista nera di Vincennes nel “Prix d’Amérique”, la corsa di trotto più importante e spettacolare (si corre sui 2700 metri), una sorta di “Mondiale” tra i 18 migliori trottatori provenienti da ogni angolo del pianeta. Linda sarà la portacolori dell’Italia insieme all’altro fuoriclasse nazionale Napoleon Bar. «Siamo stati invitati a partecipare a quello che si può davvero definire come il campionato mondiale del trotto - commenta soddisfatto Maurizio Danova, proprietario dell’allevamento «Cento pertiche» di Villanterio dove Linda è stata domata -. Quando abbiamo ricevuto l’invito siamo quasi svenuti: è un onore immenso, un avvenimento più unico che raro. Per partecipare a questa gara i cavalli devono presentare certe caratteristiche: Linda è in ottime condizioni e gli organizzatori non hanno avuto dubbi nel selezionarla nel gruppo dei partenti».

Prima di lei solo un altro cavallo “lodigiano”, il mitico Gator Bowl degli anni Settanta, era riuscito a strappare il «pass» per il prestigiosissimo “gran galà” parigino. Linda è invece l’“erede” di una lunga e fortunata serie di cavalli cresciuti al “Cento pertiche”, il piccolo allevamento nato proprio negli anni Settanta grazie a Pippo Danova, padre di Maurizio. Il primo quadrupede a regalare soddisfazioni fu il mitico Mascarpone, mentre in anni più recenti sono saliti alla ribalta ippica Missile di Pippo e No Limits di Pippo. «Ho assunto le redini dell’allevamento una decina d’anni fa quando mio padre è scomparso - racconta Danova, di professione imprenditore -. Io seguo più che altro la parte tecnica delle corse. Morzenti invece è sempre stato il “braccio destro” di mio papà: si occupa quotidianamente dei cavalli, ha questa passione fin da quando era bambino».

Ai due santangiolini si sono aggiunti poi Enrico e Alessandro Gocciadoro, rispettivamente allenatore e driver, titolari di un centro tecnico a Noceto (Parma) dove Linda ha imparato i “trucchi” del mestiere. «La cosa curiosa è che Linda ormai è piuttosto “vecchiotta” - continua Danova - visto che ha dieci anni. È un esempio di longevità molto raro per una femmina. Nella sua carriera ha accusato soltanto un acciacco alla schiena quando aveva tre anni, dopo non si è più fermata».

E pensare che la cavalla, vincitrice di alcune tra le più importanti corse a livello internazionale, è arrivata all’allevamento “Cento pertiche” quasi per caso. «Faceva parte di un paddock di dieci puledri a Casei Gerola, in provincia di Pavia. Abbiamo fatto un baratto: loro cercavano una cavalla anziana come fattrice, noi in cambio abbiamo preso Linda, figlia di Uronometro, famoso stallone italiano. È stata scelta da Enrico Gocciadoro per via delle lunghe orecchie: lui dice che i cavalli con questa caratteristica sono più veloci». Previsione azzeccata, perché Linda si è imposta in tutta Europa, diventando la cavalla italiana più famosa. E ora c’è all’orizzonte la corsa più importante, il “Prix d’Amérique”, dove sarà guidata dal fido Alessandro Gocciadoro, figlio di Enrico. «Non abbiamo ambizioni di podio - conclude Danova - perché la concorrenza sarà spietata. Speriamo di arrivare tra il sesto e il settimo posto, sarebbe davvero una grossa soddisfazione». Dovesse andare bene, il 6 febbraio Linda tornerà in pista sempre a Parigi per il Prix de France in quella che potrebbe essere la sua ultima uscita pubblica. «E poi tornerà al “Cento pertiche” come fattrice. Abbiamo già uno spazio tutto per lei».

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