Il giovane Matteo Rastelli è il primo calciatore-arbitro del Lodigiano

Il 14enne capitano dell’Esor Samma: «Spesso, purtroppo, vediamo giocatori scalmanati, tifosi minacciosi e genitori urlanti nei confronti dei direttori di gara. Spero di contribuire a far cambiare mentalità»

«Spesso, purtroppo, vediamo giocatori scalmanati, tifosi minacciosi e genitori urlanti nei confronti dei direttori di gara. Bisogna sempre ricordare che gli arbitri possono sbagliare, così come possono sbagliare i calciatori». Parole, da giocatore in primis, di Matteo Rastelli, il primo arbitro-calciatore del lodigiano, frutto dell’ultimo corso dell’Aia di Lodi che ha promosso dieci nuove giacchette nere. Il 14enne di San Martino in Strada ha sfruttato subito la novità di poter fruire del doppio tesseramento Figc-Aia.
«Fare l’arbitro sicuramente aiuterà lui e tutti i ragazzi e le ragazze a vedere il calcio con altri occhi, a capire il perché di tante decisioni, a gestire la tensione, a conoscere tutte le sfaccettature del regolamento, ma soprattutto a diventare uomini e donne con valori solidi», commenta il presidente degli arbitri lodigiani Andrea Boninella.
«Spero che altri giocatori possano seguire la mia strada: il mio obiettivo è dare un contributo affinché si riesca a cambiare una mentalità ormai antiquata», l’auspicio del capitano dei Giovanissimi dell’Esor Samma. Che ora, o meglio fra qualche settimana quando ripartiranno i campionati giovanili, si sdoppierà: calciatore il sabato e arbitro la domenica o viceversa.

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