Il “Gallo” è pronto a dire la sua:
domani a Cipro si scende in campo

BASKET - EUROPEI L’atleta lodigiano vorrebbe conquistare una medaglia in nazionale

Lodi

La clessidra ha consumato quasi tutta la sabbia. Se oggi alle 12.30, a Tampere in Finlandia, Lituania-Gran Bretagna alza il sipario su Eurobasket 2025, domani, in Limassol a Cipro, alle 20.30 (Sky Sport Uno) tocca all’Italia di Danilo Gallinari esordire nella manifestazione continentale. Il “Gallo”, chiamato da Pozzecco dopo la vittoria del campionato a Porto Rico, non ha ancora indossato la canotta azzurra. Per lui, una settimana di preparazione fisica ma soprattutto di sessioni tecniche per entrare nei meccanismi di una nazionale che ha avuto una fase di avvicinamento a due facce. Gli azzurri hanno prima battuto Islanda e Senegal, hanno continuato a vincere contro Lettonia e Argentina ma hanno chiuso perdendo con Lettonia e Grecia. Ora si fa sul serio e il Gallo è pronto a dire la sua.

Nella 50a puntata del famoso podcast settimanale “A cresta alta”, ideato e condotto dal fratello Federico, Danilo ha parlato a 360 gradi di nazionale. In collegamento live da una stanza dell’hotel sul mare dell’Italia, ha risposto anche alle domande dei tifosi: «Questo gruppo – ha detto - ha due armi fondamentali: fisicità e intensità. Non possiamo permetterci cali di tensione, ma il talento non manca e i giovani hanno grande energia. Se giochiamo 40 minuti con intensità possiamo vincere contro tutti». Una dichiarazione che racchiude lo spirito battagliero del Gallo che vorrebbe fortemente conquistare una medaglia in nazionale. Gallinari ha sottolineato come l’Italia dovrà affrontare un girone complesso con le favorite al titolo Grecia e Spagna - le altre sono Bosnia ed Erzegovina, Cipro, Georgia- e ha ammonito: «Il concetto di squadre cuscinetto non esiste più e ogni partita va affrontata con serietà perché oggi nessuno regala nulla». Il veterano lodigiano ha poi raccontato alcuni aneddoti legati ai raduni azzurri, dai riti d’iniziazione alle goliardiche feste di compleanno. «La coesione fuori dal campo- ha concluso - è fondamentale per trasformare un gruppo di giocatori in una vera squadra».

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