Il Fanfulla fa sul serio: «Il campionato italiano di freccette non è un gioco da pub»

La società lodigiana venerdì farà il suo esordio nella competizione tricolore

Altro che sport da bar. In Inghilterra i migliori giocatori sono famosi quanto i “big” del calcio e del tennis e raggiungono ingaggi annuali che poco hanno da invidiare ai colleghi degli sport più popolari. In Italia, invece, le freccette sono considerate ancora un semplice passatempo, anche se negli ultimi anni qualcosa è cambiato: il movimento è in continua ascesa e sono sempre più i club affiliati alla Figf, la Federazione italiana gioco freccette. Tra questi spicca il Fanfulla Darts & Sport, la società lodigiana nata due anni fa che a brevissimo, a partire da venerdì, farà il suo esordio nel campionato italiano. Per arrivare alla fase nazionale sarà necessario classificarsi nei primi tre posti del torneo regionale, composto da 12 formazioni sparse per tutta la Lombardia. Lunedì sera, nella nuova sede di via Borgo Adda 5, è andata in scena la presentazione della squadra: «Finalmente, dopo due anni di chiusura a causa della pandemia, possiamo iniziare l’attività agonistica – annuncia il presidente Emanuele Savini, anima e fondatore del club -. Il nostro obiettivo è portare le freccette fuori dai pub e dai locali, a noi interessa il riconoscimento sportivo». In pedana scenderanno 13 giocatori, tra cui 4 ragazze: «Siamo il club con le quote rose più alte, un aspetto che ci rende molto orgogliosi». La sede di via Borgo Adda diventerà il campo di gioco delle partite casalinghe (le gare si disputano attraverso 6 sfide individuali e 3 di doppio): al piano superiore sono state allestite tre pedane per gli allenamenti, al piano inferiore altrettante postazioni per le partite. I giocatori lodigiani indosseranno divise che richiamano i colori bianconeri del Fanfulla e quelli giallorossi simbolo della città: sul retro campeggia il disegno dell’elmo del guerriero, omaggio al condottiero lodigiano ed emblema della filosofia del club. «Questa stagione sarà di rodaggio, ma dal prossimo anno vogliamo competere e dare battaglia ovunque».n

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