Il Csi a convegno per programmare il futuro dello sport

Una “maratona” di idee per lo sport, con 26 ore di dibattiti, tavole rotonde e simposi tra sabato e domenica scorsi: un evento mastodontico, come da tradizione del Csi nazionale (già in grado di portare il 7 giugno 2014 oltre 70mila persone in piazza San Pietro a Roma di fronte a Papa Francesco). Questa volta il contesto era meno denso di storia e suggestione (l'oratorio Sacer di Cernusco sul Naviglio), ma le “24 ore di idee per lo sport” sono state in grado di raccogliere oltre 2000 presenti e 80 testimonianze raccontate da atleti dall'illustre passato (da Dino Meneghin a Emiliano Mondonico, da Igor Cassina ad Andrea Lucchetta, da Andrea Zorzi ad Antonio Rossi, da Sandro Campagna a Ivan Cordoba) e dai più alti dirigenti sportivi nazionali, fino ad arrivare al presidente del Coni Giovanni Malagò.

Anche il Csi lodigiano era presente e ha colto interessanti spunti da quanto dibattuto a Cernusco: «Sport giovanile, sport in ottica sociale e associazionismo sportivo e relative problematiche: sono stati questi i temi più gettonati», testimonia Mario Arrigoni, il dirigente zelasco presidente del Csi provinciale. Nel primo caso si è portata avanti una riflessione sull’esasperazione dei nostri settori giovanili, un problema che poi va a causare un tracollo nella partecipazione a gare e iniziative oltre i 16 anni. Lo stesso Malagò ha poi sottolineato l'importanza degli oratori, facendo capire quanto voglia essere saldo e proficuo il rapporto della massima istituzione sportiva italiana con le realtà parrocchiali e anche con gli enti di promozione (testimonianza ne è anche il recente accordo Fidal-Csi). Infine: «Per la prima volta si è parlato diffusamente delle società di base, associazioni costituite da volontari che però si trovano a fronteggiare una serie piuttosto complessa di regole, spesso su temi non facili come la fiscalità», spiega Arrigoni.

L'iniziativa ha messo assieme oltre 160 idee per uno sport nuovo, dall'istituzione di un servizio civile sportivo in aiuto alle società all’“adozione” di un giovane carcerato attraverso l’affiancamento sportivo in oratorio.

Dalla proposta alla reale messa in pratica il percorso è irto di difficoltà, ma il grande merito delle “24 ore del Csi” resta quello di aver fatto sedere uno a fianco all'altro molti di coloro che oggi dirigono lo sport italiano (c'erano anche il presidente del Cip Luca Pancalli e i numeri uno di calcio e atletica, Carlo Tavecchio e Alfio Giomi): chissà che da sinergie nate nei “backstage” o di fronte un caffè non nascano davvero piccoli ma immediati interventi per uno sport nuovo e più “fruibile”.

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