Il calcio genuino di Tassi:gioisce col Sant’Angeloe sdrammatizza il derby

Ve lo immaginate Maurizio Tassi, oggi sulla panchina del Sancolombano e ieri su quella del Sant’Angelo, festeggiare con tanto di sciarpa rossonera a pochi giorni dal derby del Lambro? Fortunatamente può ancora accadere nel nostro calcio, per molti versi rimasto genuino; anzi, è accaduto giovedì scorso presso la sede della Bpl di Sant’Angelo, dove i tifosi barasini più veraci del gruppo ultras “US 76” hanno organizzato un evento per celebrare il 35esimo anniversario della loro fondazione. Per l’occasione è stato presentato il libro dal titolo “Ultras S.Angelo 1976” composto da ben 305 pagine con la bellezza di 1400 tra foto e articoli di giornale. L’opera, realizzata da Rodolfo Spinelli, Paolo Vitaloni, Stefano Cabrini, Barbara Terno e Giuseppe Savoldi, non ha fini di lucro: la vendita delle 500 copie prodotte, al prezzo di 18 euro l’una, servirà a rientrare dei costi sostenuti dagli autori.

La serata è stata condotta da Rodolfo Spinelli, storico leader della tifoseria rossonera che ha reso ufficiale il suo disimpegno dopo una “carriera” durata diversi decenni: «Questo libro è stato prodotto e impaginato da noi ed è frutto della nostra grande passione per il Sant’Angelo - ha spiegato -, dell’entusiasmo e dell’orgoglio di essere ancora presenti dopo così tanti anni. Non abbiamo la pretesa che sia perfetto, ma l’importante è lo spirito con il quale è stato realizzato. Chi è qui stasera merita di esserlo». Tassi, indimenticato mister dei rossoneri giunto a un passo dalla Serie C sotto la presidenza Gaeli, dunque lo merita: «È incredibile e bello essere qui a festeggiare a pochi giorni dal derby con i ragazzi della curva, che non dimenticherò mai», le sue parole. Come lo meritano gli altri, premiati: «Con una copia del libro e niente più, perché avevamo finito i soldi a disposizione per targhe o medaglie», ha svelato con buona ironia lo stesso Spinelli. Ai fuoriclasse della pedata sono stati privilegiati i campioni fuori dal campo: partendo dai più “anziani” Servidei e Mulinacci, passando per i più recenti idoli della curva Belloni, Del Monte e Guercilena, per giungere agli odierni D’Onofrio, Cabrini, Rotta, Sabbioni (molto emozionato) e Coscelli. I momenti più toccanti quando per l’indimenticabile Enzo Scaini si è presentata la figlia Eva e quando i commossi genitori di Manuel Pascali (nel Sant’Angelo di Gaeli e oggi nel Kilmarnock, serie A scozzese) hanno letto un pensiero del figlio, che ha fatto recapitare la sua maglia attuale con dedica.

Una bella serata, in definitiva, capace di rendere per una volta lo sport più popolare veicolo di unione alla faccia delle appartenenze attuali. E se nemmeno un derby come quello del Lambro riesce a dividere, viva i valori del tifo sano.

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