HOCKEY L’applauso di Marini all’Amatori

L’ex calciatore campione del mondo sabato ha visto la partita con il Follonica: «Mi sono divertito, tornerò»

«Mi sono divertito, tornerò al palazzetto». Sono le parole di Gianpiero Marini, pronunciate sabato subito dopo la fine della sfida tra Amatori e Follonica. «Sono venuto a vedere l’hockey per due motivi – racconta l’ex calciatore lodigiano, campione del Mondo con la Nazionale nel “Mundial” del 1982 in Spagna -. Ho ricevuto un riconoscimento dall’Inter club di Follonica per la mia lunga militanza nel club nerazzurro: sono molto orgoglioso e ringrazio pubblicamente il presidente. Ovviamente ho colto l’occasione per rivedere l’Amatori: è sempre bello assistere a una partita di hockey perché è uno sport in cui non c’è un attimo di tregua e si gioca a un ritmo molto elevato, i giocatori non possono permettersi la minima distrazione. Amatori e Follonica hanno dato vita a uno spettacolo entusiasmante e alla fine il pareggio è un risultato giusto». Marini da tempo non vedeva un’esibizione dei giallorossi: «Esattamente non ricordo quale sia stata l’ultima partita che ho visto: da tempo non venivo, ma certamente tornerò. Quando giocavo, negli anni 80, era più facile incrociare le nostre strade. Da allora sono cambiate molte cose: io, ovviamente, ho smesso ma l’Amatori è sempre rimasto ai vertici nazionali. Anche oggi l’hockey è di gran lunga lo sport più seguito nella nostra città».

Se l’hockey è stato ed è lo sport più seguito, altri lodigiani hanno avuto l’opportunità di giocare a calcio in Serie A e la domanda a Marini è automatica: «Sì, ma nessuno ha avuto la mia fortuna - la sua risposta -. Ho avuto la possibilità di giocare per più di dieci anni in un top club e ho vinto un Mondiale. Un’emozione indescrivibile e difficilmente ripetibile». Marini è partito dal Fanfulla: «Ho giocato per due anni con la maglia bianconera e conservo ricordi indelebili. Il primo anno l’ho fatto nelle giovanili mentre nel secondo sono entrato in prima squadra. Seguo con simpatia e interesse il “Guerriero” anche se in questo momento forse non sta attraversando uno dei suoi momenti migliori».

Il campione del Mondo in realtà ha iniziato a tirare i “primi calci” nella Nuova Lodi, un club che oggi è un punto di riferimento per molti giovani in città: «Vero – conferma non nascondendo un filo di emozione –, oggi la Nuova Lodi mi sembra una realtà molto organizzata con un oratorio che ha strutture all’avanguardia per far giocare i piccoli in condizioni ideali. A Lodi ci sono diverse società che consentono ai bambini di divertirsi giocando a pallone. Io ho un nipotino nell’Azzurra e un altro nel San Bernardo che stanno vivendo belle esperienze. Oggi i bambini, grazie al lavoro di queste realtà, possono approcciare il calcio già a 6/7 anni. Il consiglio che mi permetto di dare è di provare al più presto a inserirsi in una squadra e di pensare solo al divertimento».

Sulla Serie A Marini ha idee chiare: «L’Inter mi sembra la squadra più attrezzata per vincere lo scudetto. Il calcio è cambiato molto rispetto ai tempi in cui giocavo io: oggi è uno sport più tattico in cui prevale l’aspetto atletico, una volta forse c’era più tecnica». E la Nazionale? «Il calcio italiano non vive un momento brillante – chiude Marini -: non è mai successo nella storia di non partecipare per due edizioni consecutive a un Mondiale. Bisogna avere più attenzione per i settori giovanili anche se, visto l’alto numero di stranieri, è sempre più difficile emergere. Ultimamente però qualcosa si sta muovendo e sogno un futuro più roseo: forza azzurri».

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