
HOCKEY Il bilancio dolce-amaro di Gigio Bresciani
L’allenatore è orgoglioso del cammino del suo Amatori, ma la sconfitta in finale scudetto brucia ancora
L’ultima istantanea della stagione appena conclusa è quella che fa più rabbia e male. Quel rigore di Faccin, segnato ma non assegnato dalla coppia Eccelsi-Silecchia, che di fatto ha messo fine al sogno tricolore dell’Amatori Wasken. E proprio da qui partiamo con Pierluigi Bresciani.
A una decina di giorni di distanza, l’hai digerita? «Non so se l’ho digerita fino in fondo. Ci sono ancora tante cose che mi fanno pensare. Poi una vince e l’altra perde, questo è lo sport - attacca il tecnico giallorosso nel suo bilancio di fine stagione -. Diciamo che la digerisco pensando al grande lavoro fatto e al miglioramento che ha avuto la squadra. E al fatto che quando siamo partiti c’era distanza con il Trissino, mentre in finale quella distanza non c’era più. Poi gli episodi sono andati dalla loro parte, ma penso che l’Amatori abbia fatto qualcosa di veramente importante».
Il tecnico toscano si sta godendo pochi giorni di vacanza in attesa di tuffarsi già da questa settimana nella nuova, stimolante avventura come ct delle Nazionali Under 17 e Under 19. Ma prima di vestirsi d’azzurro, riavvolge il nastro della stagione giallorossa guardando poi già alla prossima. E si comincia dal voto all’annata appena conclusa: «Per è da 10, è mancata solo la lode del trofeo. Abbiamo attraversato momenti non facili che solo noi all’interno sappiamo, ma lavorando e remando tutti, squadra e società, dalla stessa parte siamo venuti fuori dai problemi alla grande raggiungendo gli obiettivi. Dopo la finale di Coppa Italia avevo detto ai ragazzi che saremmo arrivati in finale scudetto e così è stato, facendo dei play off bellissimi. Questi risultati e come la squadra si è evoluta nel gioco e negli atteggiamenti mi fanno essere pienamente soddisfatto anche se purtroppo è mancata la ciliegina».
Con questa stagione si è chiuso un ciclo di tre anni praticamente con lo stesso gruppo nel quale l’Amatori si è sempre confermato ai vertici: «Quello che abbiamo fatto in questi tre anni mi riempie di orgoglio. Dall’anno della doppietta scudetto-Coppa Italia sulla carta ci siamo quasi sempre ridimensionati, ma ci siamo sempre rimboccati le maniche per arrivare comunque il più in alto possibile. E con tanti sacrifici e la voglia matta dei ragazzi di far bene ci siamo riusciti. Aver giocato quattro finali in tre anni penso sia un risultato straordinario. Ora la squadra cambierà e anch’io dovrò capire tante cose, ma se lavoreremo come abbiamo sempre fatto i risultati continueranno ad arrivare. E personalmente non vedo già l’ora di iniziare».
Hanno appena salutato Lodi pedine importanti come Najera, Fernandes, Bozzetto e il capitano Valentin Grimalt: «Sono tutti giocatori importanti e ragazzi fantastici, corretti e rispettosi, ai quali auguro il meglio. Valentin con me è anche cambiato: all’inizio era molto chiuso, poi col grande lavoro fatto tutti insieme si è aperto e devo dire che da lì è diventato ancora più forte e più leader. Per me è stato un aiuto importante, mi ha fatto migliorare, è una persona che ha dato tanto. Pablo è arrivato come un giocatore bello da vedere, nell’ultimo anno è diventato sempre più professionista raggiungendo un livello impressionante. Filipe è un gran professionista, un giocatore che dà sempre tutto: poteva darmi ancora qualcosa di più, ma ogni anno è stato condizionato dagli infortuni. Liam infine è arrivato bambino, ora è un ragazzino e ha bisogno di crescere, di avere più minutaggio e responsabilità: giocando con continuità, con le sue qualità può diventare uno dei migliori».
Due parole anche per Compagno, che è stato il “colpo” della scorsa estate, e Nadini che è stato l’uomo play off: «Checco l’ho ritrovato migliorato tantissimo sotto quasi tutti gli aspetti. Sente molto questa maglia, ha fatto una prima parte favolosa poi ha pagato un po’ l’infortunio ed essere stato fuori un mese e mezzo. Ma resta uno dei più forti in circolazione. Davide era già arrivato in estate in forma pazzesca, forse anche troppo, tanto che ha dovuto rimettere su chili. Ma ha lavorato sempre bene, è uno che si allena sempre al 100 per 100 e quando è così i risultati arrivano. Lui è una vera punta, vede la porta come pochi e per me nel suo ruolo è uno dei migliori in Italia. Negli ultimi mesi ha fatto il salto di qualità e lo scatto l’ha fatto da solo prendendo sempre più fiducia».
Veniamo ai nuovi acquisti, che verranno ufficializzati nei prossimi giorni, Leonardo Barozzi, Andrea Borgo e Aleix Borregan: «Per quanto riguarda Leo le qualità non si discutono e ha un bagaglio di esperienza incredibile. Dopo Grimalt poteva esserci solo un portiere così. Per lui siamo sempre stati la prima scelta, la sua voglia di venire all’Amatori e le motivazioni fortissime che ha, hanno fatto le differenza. Venire a Lodi era uno dei suoi sogni, non vede l’ora di mettersi in gioco qui e ha un entusiasmo pazzesco. Borgo lo seguivamo da tempo. Ha avuto infortuni e ha dovuto ripartire, ma questo l’ha fatto crescere e quest’anno ha fatto una grandissima stagione, l’abbiamo visto anche contro di noi. So che è un professionista serio e quello che gli chiedo è di essere solo Andrea Borgo, perché non deve dimostrare niente. Bisogna pensare che è un 2003, ma ha una classe e qualità enormi e sono convinto che diventerà sempre più forte. Borregan mi piaceva già a Montebello, poi a Valdagno ha fatto due anni in crescendo e sono certo che anche qui sarà una pedina importante. Non lo vedo tanto come il sostituto di Najera, è un altro tipo di giocatore. Ma è molto intelligente e sa muoversi bene senza palla. Ci darà una grossa mano». E poi ci sarà l’inserimento in pianta stabile nei dieci di Giovanni Monticelli: «Giovanni sta lavorando con noi da qualche anno e io credo molto in lui. Quest’anno è stato sfortunatissimo, prima l’infortunio alla spalla e poi quando si è ripreso si è strappato. Ma è un 2007 e ha tutto il tempo e le capacità per emergere».
Al netto dei cambi quindi l’Amatori punterà in alto anche nella prossima stagione: «Assolutamente sì, l’obiettivo è sempre fare il massimo e arrivare il più lontano possibile in tutte le competizioni. Cominceremo giocandoci subito un trofeo, la Supercoppa, che essendo all’inizio per noi sarà un po’ un’incognita, ma ci proveremo. E poi avremo la Europe Cup che sarà una bella vetrina. L’ho fatta solo una volta e mi intriga molto, è un obiettivo su cui punto tanto».
L’ultimo pensiero è per i tifosi lodigiani e per un “PalaCastellotti” tornato ai “pienoni” di un tempo: «Il pubblico è stato il nostro scudetto: la cornice delle ultime partite è stata da pelle d’oca, ma sinceramente è da gennaio che io ho visto un crescendo continuo. Ci hanno seguito ovunque, vederli in tanti anche a Giovinazzo per esempio è stato bellissimo, e come dico sempre sono una spinta incredibile. Giocare a Lodi davanti a questo pubblico è qualcosa di davvero impagabile».
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